SANTA MARIA CAPUA VETERE/SAN CIPRIANO D’AVERSA. E’ stato scarcerato l’unico indagato in cella nella nuova ordinanza. Il Riesame ha rimesso in libertà il 52enne sammaritano Agostino Moronese, indagato nell’ultima ordinanza duplice omicidio di Sebastiano Caterino e Umberto De Falco avvenuto il 31 ottobre del 2003 a Santa Maria Capua Vetere.
Gli altri indagati erano tutti già detenuti: si tratta di Michele Zagaria (recluso a Sassari), Francesco Cicciariello Schiavone (Novara), Enrico Martinelli (Parma), Giuseppe Caterino (Viterbo), Corrado De Luca (Milano-Opera), Pasquale Spierto (Sulmona) e Claudio Virgilio (Palmi).
Il duplice fatto di sangue maturò nell’ambito della riorganizzazione del clan dei Casalesi all’inizio degli anni duemila, portata avanti da Cicciariello, cugino del capoclan indiscusso Francesco “Sandokan” Schiavone. Cicciariello uscì di carcere e riprese le fila del clan fortemente indebolito dagli arresti di capi e gregari e dalla “faida di Villa Literno”, che aveva visto contrapporsi la famiglia Bidognetti, da sempre spina dorsale con gli Schiavone del clan dei Casalesi, al gruppo Ucciero-Tavoletta. Per la Dda Cicciariello volle subito mandare un chiaro segnale a quegli esponenti del clan che voleva acquisire autonomia, come appunto Sebastiano Caterino e Umberto De Falco; il primo uscì di carcere nel 2002, si stabilì a Santa Maria Capua Vetere e creò un gruppo autonomo con De Falco.
La mattina del 31 ottobre 2003 le vittime designate si trovavano a bordo della Volkswagen Golf condotta da Caterino, la cui marcia fu sbarrata da un’Alfa 166, che permise ad un’altra vettura di sopraggiungere; nella seconda auto c’erano i killer, che scesero ed esplosero numerosi colpi di pistola e kalashnikov. quando arrivarono sul posto i carabinieri, Caterino era già morto, mentre De Falco morì in ospedale. Le auto usate dai killer vennero ritrovate incendiate a San Tammaro e Grazzanise.