Morte Aniello Bruno: il retroscena svelato dal perito informatico

San Felice a Cancello/Polvica di Nola. Disattivate le misure di sicurezza del pallettizzatore automatico al momento del tragico incidente sul lavoro in cui perse la vita il giovane operaio Aniello Bruno, il 32enne di San Felice a Cancello morto lo scorso luglio. A confermarlo il tecnico informatico.

 

Il perito ha parlato del bypass effettuato che avrebbe minato la sicurezza sul lavoro. Alcuni colleghi della vittima Aniello, durante l’udienza, hanno messo in evidenza che le procedure all’interno dello stabilimento per la rimozione di lembi dal pallettizzatore. Mentre rimuoveva i lembi l’operaio rimase schiacciato dal macchinario, che poi lo uccise.

 

 

 

L’incidente mortale

L’operaio 32enne sanfeliciano trovò la morte mentre era al lavoro, schiacciato da un pallettizzatore. Era il 12 luglio 2018 ed i fatti si svolsero all’interno del pastificio Guido Ferrara di Polvica di Nola, dove il giovane lavorava come operaio. Imputati Ferrara Luca, originario di San Felice ma residente a Napoli (proprietario pastificio), Minopoli Mario (di Acerra, responsabile della sicurezza), Maresca Mariano (di Afragola, responsabile della manutenzione), Vigliotti Vincenzo (Arienzo) e Francesco Valenzano di Triggiano in provincia di Bari.

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