SAN MARTINO VALLE CAUDINA. Non si può morire a 23 anni. Non si può morire se si regalano sorrisi come quelli del dispensava Gianmarco Bracco, il 23enne morto in un tragico incidente all’alba di lunedì al confine con Rotondi.
Gimmy, come in tanti lo chiamavano, lavorava al bar e serviva da bere a quei clienti che diventavano immediatamente suoi amici, suoi confidenti. Nonostante la giovanissima età, Gianmarco aveva ereditato la bravura e la sapienza dei barman di una volta, imparando dal suo maestro Massimo Passaro che doveva anche ascoltare ed essere un punto di riferimento.
Ma soprattutto Il sorriso di Gianmarco illuminava il cuore dei suoi familiari. La mamma Anna, il papà Bruno ed il fratello Carmine erano travolti dall’esuberanza e dall’allegria di questo ragazzo che aveva una straordinarie energia. Gianmarco era pura gioia di vivere. Ed oggi, quella gioia, quell’esuberanza sembrava essere imprigionata in una bara bianca, nella chiesa di San Martino Vescovo. I sorrisi si sono trasformati in lacrime, la gioia in dolore per l’intera comunità