“Niente GreenPass per i colloqui e obbligo vaccini solo per agenti”: così è scoppiato il focolaio

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE “Troviamo assolutamente assurdo che l’obbligo vaccinale non sia stato disposto per i detenuti, come anche assurdo appare che siano esentati dal ‘green pass’ avvocati e familiari dei carcerati che si recano in carcere per i colloqui”.

Così, in una nota, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, presidente e segretario regionale campano dell’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria, commentano il cluster covid-19 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, che conta, al momento, oltre 60 contagiati.

“Siamo in piena ‘quarta ondata’ e, – continuano i due sindacalisti – in assenza di questi due semplici provvedimenti, si rischia che situazioni analoghe possano verificarsi in altre strutture penitenziarie dove il sovraffollamento unito all’esiguità di personale sono elementi peggiorativi di una situazione incancrenita da tempo. E’ per questo che chiediamo un intervento urgente del ministro per fare in modo che la situazione precipiti”

Attualmente sono 61 detenuti positivi, tra cui un malato di Aids, ma il numero potrebbe presto crscere. Una parte cospicua dei quasi mille detenuti dell’istituto non è vaccinata contro il Covid a differenza dei poliziotti penitenziari, per cui vige l’obbligo; al momento infatti si registrano solo pochi positivi tra gli agenti, ma tutti comunque hanno fatto il tampone e i risultati si sapranno nelle prossime ore.

La stessa garante dei detenuti della provincia di Caserta Emanuela Belcuore ha spiegato che l’alto numero di detenuti non vaccinati – probabilmente tra il 30 e 40% – dipende dal fatto “che mancano gli operatori sanitari per somministrare i vaccini ai detenuti, dovrebbe essere organizzata una giornata con il camper dell’Asl, da sistemare magari nel cortile del carcere. Sono pochi i detenuti che non vogliono vaccinarsi”.

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