CASERTA. Tra luce, gas, riscaldamenti e carburanti per il trasporto le famiglie italiane spenderanno oltre 650 euro in più in un anno. A calcolare è l’Unione Nazionale Consumatori (Unc) che stima in circa 355 euro i rincari per luce, gas e riscaldamento dall’ottobre 2020, ai quali si aggiungono altri 301 euro di aggravi dovuto al costo dei trasporti. L’Unc rielaborando i dati dell’Istat dell’inflazione ad ottobre ha calcolato che per luce, gas e riscaldamento l’aumento è stato del 26,9% rispetto l’anno precedente. “Ma se il rialzo è già astronomico – spiegano i consumatori – in alcune città è andata ancora peggio”.
A guidare la classifica della città peggiori è Verona con un aumento del 37,5% rispetto a ottobre 2020, il 39,4% in più della media italiana. Al secondo posto Bologna, con un incremento annuo pari a +36,4%. Sul gradino più basso del podio, Forlì e Cesena con +34,5%. La città più virtuosa d’Italia è Cagliari, +18,5%, seguita da Sassari (+18,6%) e in terza posizione Catania (+19%). Anche i prezzi dei trasporti hanno preso il volo, +8,7%, con una stangata media a famiglia pari a 301 euro.
Un’impennata che si deve soprattutto ai rialzi delle spese di esercizio dei mezzi di trasporto privati (+11,6%), che includono benzina, gasolio per auto, gpl, gas metano, pneumatici, pezzi di ricambio e riparazione auto. A vincere la classifica degli automobilisti più tartassati questa volta è Grosseto, dove le spese per i carburanti e la manutenzione dell’auto sono rincarati del 21,1%, +81,9% rispetto alla media italiana (+11,6%). Al secondo posto Gorizia, con +15,3%, e al terzo Trieste con +15,1%. Le città più convenienti sono Forlì-Cesena e Aosta (+9,4% per tutte), Benevento e Ferrara (+9,8% ambedue), Caserta e Bologna (+10% entrambe).