Luca, il miracolato della tragedia: “Potevo esserci io con moglie e figlio lì, salvati dal caso”

 

SAN FELICE A CANCELLO. Si sente un miracolato, ma fa anche fatica a pensarlo. “Mi sento fortunato ad essere qui: io, mia moglie e mio figlio potevamo essere sotto quelle macerie”. Negli occhi di Luca Piscitelli c’è ancora lo sgomento di chi non può far a meno di pensare ad un disegno del destino.

Oggi poteva esserci la sua famiglia nella palazzina crollata; aveva fittato infatti il piano superiore dai coniugi Sgambato: “Persone fantastiche, che mi hanno visto crescere e mi hanno anche dato una mano con la casa”. Una semplice coincidenza ha voluto che quelle poche ore che separavano il trasloco costituissero uno spartiacque tra una tragedia immane e una vita che va avanti.

“La casa è pronta dal 10 novembre, abbiamo montato i mobili. Non ci siamo trasferiti perchè abbiamo spostato l’arrivo del materasso”. La consegna era prevista proprio per stasera e domani i Piscitelli avrebbero preso possesso della casa. Invece il boato delle 6.41 ha spazzato via tutto, ma per fortuna non le loro vite.

Non c’è sollievo però negli occhi di Luca, solo sgomento per Mario (trovato morto) e Pina (sopravvissuta), la coppia che qui a Cancello Scalo tutti dipingono come una famiglia esemplare. I due pensionati, i cui figli vivono ad Acerra e Aversa, avevano deciso di fittare il piano superiore proprio a Luca Piscitelli, ragazzo perbene. “Erano felici di avere un bimbo vicino a loro e ora non c’è niente”. Polvere e macerie aleggiano su una famiglia distrutta dal dolore e un’altra salvata per puro caso.

 

 

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