CASERTA/NAPOLI. Il vocabolario dell’appassionato di pizza è mutato in maniera radicale in questi anni: gourmet, topping, prodotto Dop hanno spazzato via ciò che prima era semplicemente una scelta su preferenze di gusto.
Dietro all’evoluzione del settore, c’è tanto arrosto ma altrettanto fumo. Ne sono sono accorti i carabinieri per la Tutela Agroalimentare che hanno eseguito sul territorio nazionale una serie di controlli in note pizzerie tra Roma, Caserta e Napoli. Controllate anche alcuni volti celebri del settore e non sono mancate le sorprese.
I militari che hanno passato al setaccio 13 locali partendo dai menù dove veniva indicato l’utilizzato di prodotti Dop (denominazione origine protetta): peccato che in tanti casi di Dop c’era poco o nulla. E così sono scattate multe per 12mila euro e sono stati sequestrati 23 chili di prodotti non tracciati. Solo uno è stato denunciato per aver utilizzato prodotti scaduti.
Stando a quanto emerso la irregolarità sono emerse soprattutto tra Roma e Napoli, mentre nel Casertano i controlli non hanno ravvisato anomalie degne di nota.