Ras dei Casalesi diventa dottore: è detenuto da 21 anni

 

VILLA LITERNO. “Dal clan al carcere. Percorsi estremi e paralleli”: è il titolo della tesi di laurea che Sergio Ferraro, 43 anni, di Villa Literno, già affiliato al clan dei Casalesi e ritenuto esponente della fazione liternese dei Bidognetti, discuterà oggi nella sala teatro del carcere di Catanzaro. Ferraro, condannato sulla base di oltre 150 capi di imputazione e detenuto da 21 anni, ha raccontato se stesso accendendo i riflettori sul proprio percorso di vita criminale e detentivo, con una consapevolezza facilitata dalla scrittura autobiografica. A renderlo noto è il relatore della tesi, il professor Charlie Barnao, docente di Sociologia all’Università Magna Graecia di Catanzaro e delegato del Rettore per il “Polo universitario per studenti detenuti”.

“Il metodo dell’autoetnografia – spiega il professore all’Ansa – rientra nell’ambito più generale dell’etnografia. Ma mentre con l’etnografia il ricercatore studia le ‘culture altre’ per comprendere i soggetti al centro della sua ricerca, con l’autoetnografia il ricercatore è nel contempo osservatore e osservato, l’autore e il focus della storia. Lavori autoetnografici come questo possono servire a valorizzare fondamentali aspetti della personalità che hanno permesso la sopravvivenza in condizioni di vita estrema; ciò può assumere anche una significativa valenza dal punto di vista educativo e rieducativo. In particolare – prosegue Barnao – nella tesi di Ferraro emergono i principali aspetti della sua personalità che gli hanno permesso di sopravvivere in condizioni di vita estreme. Per quest’uomo, così come per Salvatore Curatolo (altro detenuto, studente in sociologia, che si è laureato nel luglio scorso a Catanzaro), studiare in carcere e arrivare alla laurea in sociologia è stato uno strumento di emancipazione dalla cultura criminale, e di trasformazione personale verso mondi, culture, modi di pensare, prima sconosciuti”.

“La tesi di Ferraro – conclude Barnao – è frutto di un lungo e difficile processo introspettivo di cambiamento. Si è trattato di un lavoro che è stato possibile realizzare anche grazie alla grande disponibilità e collaborazione dell’Amministrazione penitenziaria di Catanzaro, diretta da Angela Paravati, e dell’Università con il suo Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia (Diges) diretto da Geremia Romano”. Quest’ultimo, che è anche presidente del Senato accademico, presiederà la commissione di laurea.

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