Dopo il commercio di carni dall’estero il ras passa all’incasso per maxi vendita di Rolex

Santa Maria a Vico. Il ras Clemente Crisci, alias ‘o Semmentone, o meglio il Mandrake di via Cupa San Marco diceva sempre di ‘puzzarsi’ di fame.

 

Non voleva spendere nulla

 

Anche all’atto di investire danaro nel commercio della carne, cercava sempre una soluzione alternativa per non tirarli fuori di tasca sua.

Questo emerge da un’intercettazione con il suo socio Massimo Migliore alias Mastone (non indagato), è il 6 ottobre dello scorso anno.

Devono comprare degli animali (o bovini o suini) per la loro attività di commercio carni all’ingrosso.

Mastone: Ora che li abbiamo 4/5 mila euro ciascuno prendiamoli, andiamo la, vendiamo a due macellai, guadagniamo 1000/1500 a settimama

Clemente Crisci: Mastone veramente ce li hai solo tu, io non li tengo, io mi puzzo di fame

Mastone: Non fare lo scemo, ce li hai solo tu cacciali, non aver paura che noi li abbuschiamo (guadagniamo).

Clemente Crisci: Ora se ne viene questo dalla Spagna e parliamo, dai non ti preoccupare

Mastone: Un’altra volta con queste.. INC. con le nostre forze, non pensare a nessuno!

Clemente Crisci: No, le mie forze no, Mastone, le forze mie devi toglierle di mezzo, io non ho le forze, sono sforzato (ndr è senza possibilità economiche).

 

Aspettava lo ‘spagnolo’ per convincerlo ad investire nella bistecca

 

Insomma Migliore voleva evitare di coinvolgere il ‘Conte’ di turno (proveniente dalla Spagna, come Gomorra 1) per una cifra anche abbordabile ma il Mandrake di San Marco era troppo bravo a farli sparire i soldi, tanto da dire che non li aveva, nonostante fosse presente in quasi tutte le partite dell’indagine, a cominciare anche dal cimitero di Santa Maria a Vico.

Qui era riuscito addirittura, come per magia, a strappare una cappella per la sua famiglia e non solo quella.

 

Le indagini delle Fiamme Gialle su Semmentone dopo aver rivelato questo commercio di carni, alcune provenienti dall’estero, e sul quale ci sono indagini, convergono anche su una vendita di Rolex di grande valore.

Insomma si passa dalla ciccia alla grana degli orologi e le intercettazioni dimostrano che è un vero esperto, sembra di essere a Telemarket di una volta, una specie di Giorgio Mastrota di periferia.

Ci sono conversazioni con il titolare di un’orologeria a Santa Anastasia.

Ad un altro rivenditore del nolano, Semmentone invia la foto del Rolex con la Ghiera verde.

La vendita va a segno per circa 35 mila euro (cinque orologi) e Clemente Crisci passa all’incasso andando a prelevare i soldi presumibilmente su una Poste Pay, dove erano stati inviati.

Si passa quindi all’azione di prelevamento e il ras con la complicità di un dipendente di un ufficio postale della zona, trova la soluzione per entrare in possesso di tutti questi soldi. Sfruttano il doppio prelevamento, un’azione classica per recuperare i soldi. Siamo alla fine di settembre.

Insomma Crisci era uno che spaziava su più settori ma di suo non voleva mai investire nulla, preferiva fare come con i Rolex, passare direttamente all’incasso.

 

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