CASAL DI PRINCIPE. In una nota lunga nota firmata dal Procuratore Capo Maria Antonietta Troncone, la Procura di Santa Maria Capua Vetere fa chiarezza sulle motivazioni dell’abbattimento.
In data odierna, è iniziata la demolizione di una rilevante struttura edilizia abusiva, costruita su tre livelli fuori terra, ubicata nel Comune di Casal di Principe alla Via Ancona snc (ex via I° Traversa Viale Europa).
L’ordine di demolizione, disposto dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, prevede l’abbattimento del manufatto, l’acquisizione dell’area di sedime sulla quale insisteva il manufatto abusivo, l’attivazione delle procedure tendenti al recupero delle spese giudiziarie nei confronti del costruttore abusivo, l’integrale applicazione della normativa in tema di sicurezza nei cantieri e recupero dei materiali residuati dalle demolizioni.
II manufatto abusivo è oggetto di una sentenza di condanna passata in giudicato il 6 luglio 2005 che contiene l’ordine giudiziale di demolizione del manufatto abusivo (con conseguente ripristino dello dello stato dei luoghi) di proprietà di I.A., risulta essere sprovvisto di autorizzazioni urbanistiche ed è pertanto privo di alcun tipo di progetto strutturale ed edilizio nonchè di certificazione di agibilità con riferimento alla vigente normativa in materia.
Il manufatto edificato in zona agricola composto da tre livelli fuori terra per una cubatura pari a 2370 metri cubi (non si tratta di edificazione per necessità abitativa) possiede struttura a telaio in cemento armato e per circa metà abitato da due nuclei familiari.
L’intero fabbricato è stato realizzato senza alcun criterio di regolarità sismica e risulta essere privo di collaudo sismico, non essendosi provveduto al doveroso deposito degli atti progettuali presso l’ufficio tecnico. La zona è stata infatti coperta da diversi vincoli: vincolo sismico, zona agricola e inedificabilità del piano regolatore comunale.
L’immobile presenta situazioni di pericolo come l’assenza di passamano e parapetti sulle scale per l’accesso agli appartamenti, con evidente e concreto pericolo di caduta dall’alto. Anche l’impianto elettrico presenta elevate criticità in quanto sono presenti nel manufatto abusivo numerosi fili elettrici volanti.
Tale situazione venne rappresentata dal sindaco, già dal 29 marzo e ha dato luogo all’accoglimento delle richieste di rinvio, tant’è che l’esecuzione è stata differita sino a pervenire al 2 settembre, fermo restando l’assunzione da parte del sindaco dell’impegno di individuare una sistemazione adeguata.
La demolizione non poteva più essere rinviata anche per non compromettere l’incolumità fisica dei minori. In particolare uno dei due nuclei era già anagraficamente residente sin da dicembre 2020 in un’abitazione diversa da quella demolita, usufruendo di alloggio popolare. Il secondo nucleo familiare ha riferito alla polizia giudiziaria di aver rinvenuto una soluzione alloggiativa in affitto.