Natale lascia, scattano prime proteste: 3300 case a rischio in 3 Comuni

 

CASAL DI PRINCIPE.  “Mi dimetto perché non mi sento di rappresentare uno Stato nel momento in cui si presenta con la sua faccia più torva” Con queste parole il sindaco di Casal di Principe , Renato Natale ha formalizzato le dimissioni, annunciate qualche giorno fa. La decisione è stata presa per protesta contro la scelta della Procura di Santa Maria Capua Vetere di non concedere un’ ulteriore proroga all’abbattimento, previsto per domani mattina, di uno stabile abusivo situato in via Ancona, dove risiedono due famiglie indigenti con quattro bimbi.

 

 

Collaboratori e cittadini hanno chiesto al sindaco di ripensarci e al suo fianco si sono schierati Alfonso Golia , sindaco di Aversa) e Vincenzo Caterino, sindaco di San Cipriano d’Aversa, altro centro fortemente interessato da abusivismo e abbattimenti. Natale si è appellato al Ministro per la Giustizia Marta Cartabia, ha incontrato il ministro per il Sud Mara Carfagna – solidale con lui – ma alla fine nessun provvedimento legislativo è arrivato. Otto anni fa vi furono incidenti tra cittadini e forze dell’ordine a Casal di Principe quando le ruspe demolirono una casa abusiva in cui viveva la famiglia di un muratore.

 

“Si rischia una bomba sociale” è il timore di Natale e degli altri sindaci. Sono migliaia le famiglie del Casertano che risiedono in case edificate oltre 20 anni fa, quando la camorra la faceva da padrone e non c’erano piano regolatori o altri strumenti urbanistici che dettassero una cornice in cui poter edificare in modo legittimo. Solo a Casal di Principe sono almeno 1400 le case dichiarate abusive con sentenza, 300 nel vicino comune di Casapesenna, 1600 a San Cipriano d’Aversa, e si tratta quasi tutte di case abitate da famiglie non abbienti. Sempre a Casal di Principe, per 250 abitazioni c’è l’ordine esecutivo di demolizione. Per ogni abbattimento è il Comune a farsene carico, per cui accanto al dramma abitativo si pone anche un problema di risorse pubbliche.

 

“Con la Cassa Depositi e Prestiti – spiega Natale – abbiamo acceso mutui per 1,6 milioni di euro per undici abbattimenti; ogni demolizione costa tra 150mila e i 200mila euro. Se pensiamo che sono 250 le abitazioni a Casal di Principe per cui c’è un ordine esecutivo di abbattimento, arriveremmo alla cifra- monstre di 35 milioni di euro solo per il mio Comune; e pensare che la Cassa Depositi e Prestiti ha accantonati 50milioni per le demolizioni”.

 

Sindaco e consiglio comunale di Casal di Principe avevano chiesto ad agosto alla Procura una proroga di 100 giorni, dopo le dilazioni già ottenute ad aprile e giugno. L’ amministrazione aveva reperito degli immobili confiscati dove fare alloggiare le due famiglie di via Ancona. “Abbiamo bruciato i tempi per le verifiche, la gara d’appalto – aggiunge Natale – e i lavori sarebbero stato completati entro novembre. Non capisco perché la Procura non abbia voluto venirci incontro. Solo cento giorni. Si tratta anche di tutelare dei minori e l’integrità della famiglia, beni altrettanto importanti”. Stasera si terrà un sit-in di protesta a Casal di Principe.

 

 

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