Genny cosciente all’arrivo in ospedale: la coltellata fatale reazione a lite precedente

 

CASERTA/SAN MARCO EVANGELISTA. Più si indaga e più emergono particolari inquietanti sulla notte dell’orrore di Caserta. Buio diventato tenebra alle 3 di notte quando Gennaro Leone, 18 anni, ha esalato il suo ultimo respiro. Due ore prima era giunto al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta ed era ancora cosciente.

Un dettaglio che lascia intravedere un’evoluzione della vicenda più chiara rispetto a quanto inizialmente ipotizzato. Le condizioni dell’astro nascente del pugilato casertano all’inizio non sembravano così gravi; dopo i primi soccorsi da parte degli amici era stata chiamata un’ambulanza ma anche a bordo del mezzo di soccorso lo scenario non sembrava far intravedere ciò che poi sarebbe successo.

Genny aveva una profonda ferita alla gamba, provocata dalla coltellata ma soltanto dopo l’arrivo in ospedale la situazione è precipitata. Aveva perso molto sangue e ciò ha provocato – stando alla prima ricostruzione – l’emorragia e il successivo arresto cardiaco che alle 3 ha fatto cessare le funzioni vitali.

Sul fronte delle indagini i carabinieri della Compagnia di Caserta stanno provando a ricostruire la dinamica dei fatti che hanno portato all’omicidio. L’ipotesi presa in considerazione è quella della reazione folle a una lite precedente: è probabile che Gennaro Leone e il presunto assassino (il coetaneo caivanese Gabriel Ippolito) si siano scontrati prima con le rispettive comitive.

Il 18enne pugile avrebbe retto ai colpi poi i contendenti sono stati divisi. Proprio mentre il gruppo di Gennaro si trovava sulla panchina in piazza Correra sarebbe scattato il secondo tempo, col 18enne caivanese in quella circostanza armato del coltello che avrebbe rovinato per sempre la vita sua e di quel ragazzo della sua età che 3 ore dopo sarebbe morto in ospedale.

 

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