Morto in casa, salma trasferita: gli ultimi giorni difficili prima della tragedia

 

MARCIANISE. In serata, quando ormai mezza città singhiozzava per il drammatico epilogo della sua vita, la salma di Carmine Alberico, 40 anni compiuti da poco, lasciava l’abitazione di via Luigi Fuccia alla volta dell’istituto di medicina legale di Caserta.

Non l’ultima tappa del suo viaggio terreno, che terminerà – per quanti gli hanno voluto bene – con i funerali, che saranno però autorizzati soltanto dopo gli esami disposti dall’autorità giudiziaria. Il 40enne era infatti solo in casa al momento del decesso, avvenuto probabilmente per un malore, e solo l’esame autoptico potrà chiarire l’ora della morte, che secondo alcuni risalirebbe forse a tempo prima del ritrovamento. Un’ipotesi sulla quale sono in corso verifiche da parte degli agenti del commissariato di Marcianise

Carmine non era stato visto in strada di recente e non è escluso che il decesso sia avvenuto almeno il giorno prima, quando già non rispondeva alle telefonate. Sul corpo non ci sono segni di violenza e al momento nulla fa pensare a qualcosa di diverso dal malore.

Per Alberico gli ultimi giorni di vita sono stati burrascosi per vicende personali delicate. Era in atto la separazione dalla moglie e – per un provvedimento – non riusciva a vedere suo figlio. Dipendente civile dell’aeroporto di Grazzanise e figlio del compianto geometra Matteo, aveva già attraversato altre fasi delicate della vita, nonostante la giovane età, compresi problemi di salute poi risolti. La notizia della sua morte ha provocato grande tristezza in città e nel rione Macello dove si era trasferito da poco in cerca di una serenità che ora potrà trovare nel regno celeste dopo gli affanni della vita terrena.

 

 

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