Affinita aveva rapporti diretti con i fornitori dei carichi di droga

San Felice a Cancello. Luca Affinita dai Ponti Rossi aveva accesso alla cassa della gang e ai pagamenti diretti destinati ai fornitori della droga, l’albanese ed il polacco, si tratta sicuramente di nomi in codice.

Il tutto emerge da un’intercettazione del 26 agosto, periodo nel quale il gruppo è alle prese con il recupero crediti.

Di Caprio va a casa di Affinita ma lui non c’è e si trova presso un bar ubicato tra Botteghino e Ponti Rossi, e così la capa di bomba 41enne a bordo della solita Citroen lo raggiunge.

Luca: Sei andato da quello?

Andrea: deve venire domani mattina

Luca: Aheee questo è scemo

Andrea: Gliel’ho detto ‘Ohi Ciccio non farmi fare figure di merda che facciamo bordello’.

Luca: Fa un macello

Andrea Eheee io gliel’ho detto!

Luca: Ohi mamma mia, questo non mi fa dormire!

Andrea: Chi non ti fa dormire?

Luca: E quell’altro scemo? (Pelaggi Clemente, anche lui deve dei soldi per la droga acquistata)

Andrea: Non c’è, quello ti volevo dire, quello ti volevo domandare

Luca: E quando viene?

Andrea: Ma che… sta tutto chiuso a casa sua!

Luca: E quando viene?

Andrea: Bohooo

Poi il 2 settembre, quindi una settimana dopo la ricerca del denaro continua ed emerge anche il quantitativo del debito col polacco

Luca : I settemila euro a quello domani li dobbiamo apparare? Ho sbagliato a contare gli ho dato 11 al polacco, ci volevo dare 10

Andrea: Eh

Luca Mannaggia (bestemmia) almeno già avevamo 1000/2000 euro a terra o sennò a quello domani glielo dico ‘compà non è cosa, vieni martedì prossimo’ O no?

E’ chiaro quindi, si evince anche dalla tipologia di parole utilizzate da Luca Affinita che il polacco lo conosce bene, tanto da chiamarlo ‘compare’ e da chiedere una dilazione per estinguere il debito.

Inoltre 11 mila euro di fornitura non era poco, quanto meno ci avevano guadagnato almeno 10/11 mila euro su quella parte di stupefacente.

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