San Felice a Cancello. Fuga con capitombolo fuori al bar per il 33enne Antonio Piscitelli di via Fosse, alias ‘o caricchio, indagato a piede libero nel procedimento, mentre il fratello Mirko Kim Piscitelli, 29enne, è agli arresti domiciliari.
Occorre aprire una parentesi per questi spacciatori incalliti che avevano il vizio di incontrarsi e fare i loro commerci illegali nei pressi dei bar della Valle di Suessola, soprattutto sulla Nazionale.
Praticamente abbiamo letto nelle carte delle indagini i nomi di tutti i bar in particolare quelli di Arienzo, fino ad Arpaia, tranne uno ubicato all’inizio del territorio sannita.
Non abbiamo pubblicato i nomi dei bar, per via del fatto che i titolari sono quasi tutti amici, però ci permettiamo di darvi un consiglio: quando vedete questi soggetti smerciare e appostarsi fuori i vostri esercizi, pigliateli con la mazza e allontanateli.
Questo perché c’è sempre il rischio di venire coinvolti, nella raccolta di immagini e video da parte delle forze dell’ordine, vi possono creare davvero tanti grattacapi e soprattutto un danno di immagine non da poco.
Siamo al 19 novembre 2019 nel periodo poco successivo a quando Mirko chiese sostegno al fratello maggiore perché si sentiva braccato dai carabinieri che andavano a pizzicare tutti i suoi clienti.
E’ sera e a mangiare in un noto ristorante/pizzeria di Arienzo ci sono Antonio Caricchio Piscitelli, il fratello Mirkone Kim Piscitelli e l’indagato a piede libero Giuseppe Martone di via Matteotti, loro compare.
Un cliente, un certo Raffaele, chiama al telefono il Caricchio che gli risponde che stava mangiando. Dall’altra parte del telefono questo soggetto insisteva, voleva la bombazza e non poca e cosi il pregiudicato di via Fosse fissa incontro in un bar vicino. I carabinieri che hanno intercettato la chiamata decidono di agire.
Caricchio si mette nell’auto con Martone, mentre Mirko resta a banchettare nel locale, dopo 3 minuti arrivano fuori ad uno di quei bar di Arienzo che dicevamo e avviene l’irruzione dei militari.
L’esperto Caricchio esce dall’auto che aveva parcheggiato nel piazzale del bar e mentre sta per raggiungere i due clienti all’interno di un’altra vettura, fa uno scatto olimpico perché si accorge che alle sue calcagna ci sono i militari.
Piscitelli corre verso le campagne, butta la bustina di cellophane con 6 dosi di “neve” purissima per 3.52 grammi (recuperata dai carabinieri), poi cade nella cunetta, fa un capitombolo, ruzzola una seconda volta, si rialza e scappa.
Viene perquisita la Clio del Caricchio e lo stesso Giuseppe Martone, ma non c’era null’altro. I due acquirenti dopo aver assistito alla scena da film sgommavano e scappavano via.