“Aumenta la tassa sui rifiuti. Siamo a +23% rispetto al 2016”

Mondragone. Ieri sera, venerdì 30 luglio 2021 dalle ore 20, si e’ tenuta una seduta infuocata di consiglio comunale che, all’irresponsabile voto favorevole da parte della maggioranza riguardo all’aumento considerevole del servizio rifiuti per 1.000.000,00 di euro, ha visto contrapporsi una posizione netta e contraria da parte dell’opposizione consiliare di centrodestra che già da tempo aveva preannunciato quanto stesse per accadere a causa di costi elevati sostenuti dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Virgilio Pacifico, che si e’ arrampicato sugli specchi ed addirittura e’ stato capace di affermare che l’aumento dell’immondizia e’ stato contenuto.

Si tratta, invece, di costi maggiori per niente controllati a monte dai consiglieri di maggioranza, avutisi nel disinteresse dei componenti della giunta comunale e registratisi nel silenzio imbarazzante dell’assessore delegato ai rifiuti Emilio Di Lorenzo.

Così Pasquale Marquez, Alessandro Pagliaro e Giovanni Schiappa hanno evidenziato che tutto ciò e’ accaduto dinanzi ad un servizio cittadino discutibile con lo spazzamento letteralmente inesistente, seppur da loro ampiamente retribuito, con una spesa per il personale in aumento grazie ad un numero di stabilizzazioni non prevedibili se ci fosse stato un regolare passaggio di cantiere fra il precedente e l’attuale gestore del servizio, nonché grazie a cicliche assunzioni stagionali non previste soltanto da parte chi credeva ancora che potessero aver luogo ancora con un pubblico sorteggio come durante la precedente amministrazione comunale.
“A Mondragone abbiamo un’amministrazione di irresponsabili che aumenta l’immondizia ed un sindaco che ci lascia allibiti perché giustifica l’aumento dicendo che si e’ allargato il territorio e sono aumentate le periferie”!

Famiglie sul piede di guerra e attivita’ in grande agitazione nel cuore del litorale domitio per i considerevoli rincari dell’immondizia in arrivo per la comunità ai piedi del Monte Petrino, in un momento di grande difficoltà socio-economica a causa dell’emergenza pandemica non ancora superata.

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