Scarcerato agente arrestato per errore: in pensione durante mattanza. Le decisioni per altri 3

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Sembrano reggere al momento le ipotesi d’accusa formulate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere in relazione alle violenze ai danni di detenuti avvenute il 6 aprile 2020 nel carcere sammaritano.

 

Il Tribunale del Riesame di Napoli, al termine delle udienze di oggi nei confronti di quattro agenti della penitenziaria finiti in arresto il 28 giugno scorso, ha infatti confermato due misure restrittive, attenuandone una terza e annullando la quarta con conseguente scarcerazione. Per tutte le posizioni valutate però sono stati ritenuti sussistenti i gravi indizi di colpevolezza.

 

In particolare i giudici partenopei hanno confermato l’ordinanza in carcere per il 40enne Salvatore Mezzarano (difeso da Giuseppe Stellato), ispettore coordinatore del Reparto Nilo del carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove avvennero le violenze, e la misura degli arresti domiciliari per l’agente Fabio Ascione (difeso da Michele Spina), mentre ha scarcerato per carenza di esigenze cautelari l’agente penitenziario Oreste Salerno (difeso da Angelo Raucci), che dal carcere va ai domiciliari, e l’ex agente Claudio Di Siero (assistito da Domenico Pigrini), che era ai domiciliari ed ora è completamente libero; quest’ultimo era andato in pensione dopo il 6 aprile del 2020, per cui da mesi ormai non fa più parte della Polizia Penitenziaria.

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