Confessa in diretta l’omicidio del cognato, ma non basta: intercettazioni inutilizzabili

 

Villa Literno. La possibile confessione non basta. Sono state ritenute inutilizzabili infatti le intercettazioni del processo a carico di Michele Patrizio Sagliocchi, in atto presso la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere.

 

In una delle intercettazioni “scartate” Sagliocchi avrebbe ammesso di essere il responsabile dell’omicidio del cognato, stanco dei maltrattamenti e delle angherie che avrebbe subito al sorella.

 

L’imputato è accusato dell’omicidio del cognato Antonio Miele, avvenuto il 10 gennaio 1980 a Villa Literno. Miele fu ucciso nella sua abitazione con un colpo di pistola al volto. All’epoca la sorella e moglie delal vittima, Michelina Sagliocchi si assunse la responsabilità dell’assassinio motivandolo con le violenze del compagno.

 

La donna fu poi assolta già nel 1981 perchè il fatto non costituiva reato.

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