SANTA MARIA CAPUA VETERE. “Ho dovuto bloccare i colleghi… li stavano facendo scendere a mia insaputa dal medico… dobbiamo ancora temporeggiare qualche giorno così, non avranno più segni…”. Emerge anche “la pervicace volontà” di negare ai detenuti ogni forma di assistenza medica nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Santa Maria Capua Vetere, Sergio Enea, sull’ “orribile mattanza” del 6 aprile 2020, spacciata per una perquisizione straordinaria. Una decisione presa dai dirigenti della Polizia Penitenziaria per impedire che si notassero le lesioni inflitte a colpi di bastone, manganello e caschi, dagli agenti durante il raid. 7
Ancora una volta sono determinanti i messaggi in chat trovati sui cellulari sequestrati, in particolare a due indagati: un commissario capo, una donna, e un assistente capo coordinatore. Dai verbali, anche quelli sequestrati e agli atti, poi verrà fuori che il motivo dei mancati trasferimenti nelle infermerie per le visite mediche erano stati giustificati dalla sussistenza di motivi di sicurezza.
“Il Ministero della Giustizia è determinato a fare chiarezza, con un approfondimento a 360 gradi, sia sulla filiera di comando sia sui fatti accaduti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. È in corso , altresì , una ampia ricognizione per verificare se vi siano stati altri luoghi penitenziari in cui non siano stati rispettati i diritti costituzionalmente tutelati. Questo proprio per la grande fiducia e il rispetto che il Ministero nutre verso la stragrande maggioranza dei 37mila agenti della PolPen che ogni giorno svolgono, con coraggio e abnegazione, il difficilissimo compito di gestire la fase esecutiva della pena”.
Così a Omnibus, in onda su La7, il Sottosegretario alla Giustizia con delega alle politiche carcerarie Francesco Paolo Sisto, che ha spiegato: “Sono già stati assunti provvedimenti di sospensione nei confronti dei dipendenti attinti da misure e, con ogni probabilità, non resteranno limitati a questi soggetti. Non è possibile , in ogni caso,anticipare l’esito di approfondimenti appena avviati. Se l’inchiesta ministeriale, parallela ma non sovrapponibile a quella della Magistratura, porterà dei risultati significativi, se ne terrà debitamente conto per assumere le iniziative necessarie e più opportune”