SANTA MARIA CAPUA VETERE. “Non posso ripensarci, vado al manicomio. Secondo me erano drogati, erano tutti con i manganelli”.
Sono le parole con cui Vincenzo Cacace, ex detenuto sulla sedia a rotelle nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ricorda all’agenzia Ansa il pestaggio da parte della polizia penitenziaria avvenuto lo scorso aprile.
“Sono stato il primo ad essere tirato fuori dalla cella insieme con il mio piantone perché sono sulla sedia a rotelle – racconta all’Ansa -. Ci hanno massacrato, hanno ammazzato un ragazzo. Hanno abusato di un detenuto con un manganello. Mi hanno distrutto, mentalmente mi hanno ucciso. Volevano farci perdere la dignità ma l’abbiamo mantenuta. Sono loro i malavitosi perché vogliono comandare in carcere. Noi dobbiamo pagare, è giusto ma non dobbiamo pagare con la nostra vita. Voglio denunciarli perché voglio i danni morali”.
“Nella foga del racconto mi sono confuso, ho detto direttrice ma volevo dire la commissaria”, è la precisazione di Vincenzo Cacace, ex detenuto sulla sedia a rotelle nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Nel ricordare il pestaggio subito da parte della polizia penitenziaria Cacace aveva detto: “Erano tutti con i manganelli, anche la direttrice”. Elisabetta Palmieri, come ha precisato lei stessa, in quel periodo era assente per motivi personali. “Dopo aver visto quei video la testa mi si è scombussolata, chiedo scusa alla direttrice se mi sono confuso tirando in ballo lei che non c’era”.
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