Pentito svela le frodi sul carburante: “Clan ha contatti con chi importa petrolio”

 

CAPUA/CASAPESENNA. Un pentito a tutto tondo. Dalla politica al racket agroalimentare fino al business dei carburanti. C’è anche spazio per le infiltrazioni del clan e per le frodi nel settore petrolifero all’interno dei verbali di interrogatorio resi da Francesco Zagaria, al secolo “Ciccio ‘e Brezza”, ex imprenditore ora collaboratore di giustizia e teste chiave di diversi processi, su tutti quelli al sindaco Antropoli.

Nel corso di alcuni interrogatori resi alla Dda Zagaria si è soffermato anche su due imprenditori del Basso Volturno che nel 2019 avrebbero avviato – suo dire – un giro fraudolento. Un vero e proprio meccanismo di frodi per il quale avevano già acquistato una serie di camion grazie “ai diretti contatti con chi importava il petrolio in Italia, in modo che, direttamente dai porti, tra cui Napoli, prima ancora che il prodotto fosse sdoganato, veniva illegalmente veduto e da noi distribuito”.

Le dichiarazioni sono confluite poi nell’inchiesta della Procura di Potenza che ha portato nelle scorse settimane le fiamme gialle ad effettuare arresti e sequestri. I fari dei magistrati sui petrolieri di Terra di Lavoro restano comunque puntati anche perchè Zagaria ha fatto anche nomi di imprenditori del settore già coinvolti in passato in indagini sui Casalesi.

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