MARCIANISE. A Puzzaniello era semplicemente “Zi Giuann”. Giovanni Alosso, volto storico del rione San Giuliano, è morto ieri sera per le conseguenze di una caduta in bici. I funerali si svolgeranno domani, oggi, alle 16, nella chiesa nuova di via Clanio.
Così lo ricorda il sindaco Antonello Velardi, originario dello stesso quartiere: “Se ne è andato Giovanni Allosso, “zio Giovanni”. Dire che era un’istituzione è dire poco. A Marcianise, ma in particolare nel suo (e mio) rione, San Giuliano, anzi Puzzaniello. Aveva 88 anni, ma aveva lo spirito di un ragazzino.
Se ne è andato per i postumi di una caduta dalla bicicletta, la sua bicicletta, che era parte di lui, quasi un’estensione del suo corpo. Era raro vederlo a piedi, ondeggiante: molto più spesso lo si vedeva in sella, il suo vero ed unico mezzo di locomozione.
Zio Giovanni Allosso era contadino dentro, non solo perché aveva coltivato la terra per tutta la vita. Apparteneva a quella categoria di persone, fortunatamente non in estinzione, che trae linfa vitale dal terreno e ritiene il lavoro una passione, una ragione di vita. La terra e tutti quelli che sono i simboli del mondo contadino.
Era in prima fila sempre, in ogni manifestazione dove ci fosse un carretto o un cavallo, aveva un rapporto profondissimo con Santa Veneranda. Con il tempietto e con tutta l’area lì intorno, che lui aveva frequentato da bambino e di cui era custode delle tradizioni e della memoria. Lo ricordo spesso lì, nei pomeriggi assolati, con il suo immancabile cappello a falde larghe, con quei baffi che erano come dipinti sul volto.
Si occupava del tempietto, partecipando a tutte le opere di recupero e di ammodernamento, ma anche del vicino cimitero dei colerosi. Lui non lo diceva, lo dico io stasera: per conservare la memoria e le tradizioni ci ha rimesso non solo tempo e salute, ma anche altro; non una sola volta ha finanziato quei lavori che altri avrebbero dovuto sostenere economicamente.
Ieri è caduto dalla sua bicicletta, sembrava nulla di grave: era indolenzito. Si è messo a letto per riposarsi, stasera è finito addormentandosi dolcemente. Accanto la moglie Maria Zarrillo, e i suoi familiari: i figli Giuseppe, Angela e Giovanna.
Un abbraccio a loro con le più sentite condoglianze, una dolce carezza a zio Giovanni. E a tutti i marcianisani che in questi giorni se ne sono andati: li ricordo qui, tutti insieme, con la convinzione che la morte è solo passare nella stanza accanto.”