Hub della droga per rifornire le piazze esterne: come cambia lo spaccio in città

 

 

MARCIANISE. Il tempo dei rioni-fortino, delle piazze di spaccio h24, di pali, pusher e vedette sembra ormai al tramonto. A Marcianise lo spaccio di droga ha cambiato pelle e si è adeguato a restrizioni, lockdown ma anche ad una crisi della criminalità organizzata che non riesce più a garantire stipendi regolari alla sua manovalanza.

Lontani, dunque, i tempi della cocaina venduta con la benedizione dei Belforte, o dei carichi di hashish importanti dall’Estero (Spagna in particolare) e ripartiti tra gli alleati. Altri tempi. Tempi d’oro per qualcuno, anche se per molti si sono conclusi con condanne pesanti e anni da trascorrere nel chiuso di una cella. L’ultima operazione “in grande stile” era stata quella del giugno 2018 di “Parco Unrra Casas”, l’agglomerato di palazzine a due passi da Capodrise, trasformatosi in un bunker per lo spaccio.

Il filone che stanno seguendo ora gli investigatori delinea un ribaltamento dello scenario. L’affare della droga a Marcianise non è morto, anzi. L’ultimo anno ha però velocizzato un cambio di passo dovuto anche all’impossibilità di frequentare “dal vivo” le piazze di spaccio. L’unica in modalità classica resta quella della rotonda di San Nicola la Strada dove i gruppi locali impiegano giovani extracomunitari nella vendita dell’hashish: i blitz non si contano, ma il fenomeno non sembra in regressione.

A Marcianise, invece, si opera in modo diverso: la vendita prosegue sul modello “delivery”; in pratica come la pizza o il panino. Si ordina (“in codice”) e poi si arriva all’appuntamento per lo scambio che spesso avviene con modalità a domicilio. In città però il cambio di passo si registra anche nel segmento scelto da molti: l’ultimo blitz in via Volturno che ha portato all’arresto di due fratelli ha evidenziato la funzione di hub di alcuni “centri” locali.

Esattamente come per i vaccini: si viene da fuori città, ci si rifornisce in quantità limitate e poi si esporta sul proprio territorio di riferimento. Non a caso i carabinieri della Compagnia di Marcianise sono arrivati a scoprire la serra seguendo alcuni spostamenti dall’agro aversano. Una prima tessera di un puzzle al quale potrebbero mancare però alcuni pezzi fondamentali.

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