Covid. Quando possiamo dire addio al Covid? Ce lo dice una professoressa dell’università del Maryland.
Ormai è da un anno che abbiamo abbandonato la nostra normalità, che ld nostre abitudini e tradizioni hanno subìto un’ingente cambiamento a causa del virus che ormai sta accompagnando i nostri giorni e sembra non voler più lasciarci. Quando il 7 Marzo il Presidente del Consiglio, dichiarò l’Italia in pandemia, molti noi se non tutti pensammo che si fosse trattato solo di un periodo momentaneo e breve e limitato e che ben presto sarebbe tornato tutto alla normalità. Poi però. anche altri paesi ci seguirono e cosi la pandemia è divenuta globale. Sembra che orami stiamo combattendo con un nemico più forte di noi, più potente di noi che non vuole proprio abbandonarci. Molti hanno dimenticato cosa sia la Normalità, quella intesa senza mascherina, in cui un abbraccio guarisce e non diviene letale, dove un bacio e le uscite con le amiche e amici sono all’ordine del giorno.
Una normalità fatta di pranzi in famiglia, pizza con la comitiva, una birra divisa in tre le festività trascorse vicini al tavolo fino alle otto del giorno seguente; ovvero la vita di prima. Oggi, dopo ormai un anno in cui tutto sembra solo un lontano miraggio, il tunnel appare rimpicciolirsi lasciando intravedere un pò di luce. La professoressa Zoe M. McLaren, dell’Università del Maryland fa delle previsioni per quanto concerne il ritorno alla normalità.
La professoressa, basandosi su dati matematici e quindi scientifici afferma che potremmo ritornare ben presto alla nostra vita, ma ciò sarà possibile solo mediante la somministrazione dei vaccini: ”ogni caso di Covid-19 a cui viene impedito interrompe le catene di trasmissione, impedisce molti altri casi in futuro” La donna inoltre aggiunge:” che nessun virus può crescere per sempre a un ritmo esponenziale. La crescita dei virus è limitata dalle risorse disponibili, come ospiti non infetti, mezzo di trasmissione, sostanze nutritive, acqua, ecc. Tuttavia, la crescita esponenziale iniziale dei virus aumenta a una velocità allarmante”. La curva epidemiologica quindi, non sarà sempre uguale, ma diventerà da esponenziale a piatta e sempre più bassa”