Città in lutto per la dipartita di una amatissima maestra. Domani i funerali

Macerata Campania (Giovanni Cosenza).  Un altro pezzo di Macerata se ne va. È venuta a mancare, presso il nosocomio di Piemonte Matese, dove era ricoverata da qualche giorno, Albertina Barecchia.

 

Maestra presso la locale scuola statale dell’infanzia, aveva iniziato la sua carriera in giovanissima età  a Vallesaccarda in Irpinia, e dopo qualche anno aveva ottenuto il trasferimento a Santa Maria Capua Vetere e di lì a Macerata, dove ha insegnato per circa trent’anni, dal 1982 fino alla pensione.

 

Albertina faceva parte di una famiglia molto conosciuta in paese, la famiglia Barecchia, di cui Aurelia, la sorella, ha gestito per decenni la tabaccheria di corso Umberto, a pochi passi dalla chiesa.

Proprio quella strada principale del centro storico di Macerata, compresa tra la chiesa abbaziale e piazza De Gasperi, ha visto svolgersi la vita politica e religiosa del paese. Quella chiesa alla quale Albertina era molto legata e che era un po’ la sua seconda casa, alla quale non ha fatto mancare il suo sostegno morale ed anche materiale, senza clamore e nel nascondimento.

 

Tutti la ricordano quando, circa quindici anni fa, su proposta dell’allora abate curato don Gianfranco Boccia, volle accettare di “tenere a battesimo” ed offrire una delle nuove campane della torre campanaria, che andavano ad integrare quelle antiche già esistenti. La celebrazione fu presieduta dal compianto arcivescovo di Capua Mons. Bruno Schettino e nei giorni successivi le campane furono installate e il loro suono cominciò a diffondersi solenne per tutta la zona circostante. Grande il cordoglio di tutta la comunità cittadina e numerosi i messaggi lasciati sulle pagine social.

 

Albertina ha educato con competenza e dolcezza intere generazioni di bambini, quei piccoli che, cresciuti e divenuti genitori, gli avevano affidato a loro volta i propri figli. I funerali saranno celebrati sabato 10 aprile alle 11,30 nella chiesa di San Martino Vescovo, il suo luogo del cuore. La situazione epidemiologica non consente la partecipazione fisica di molte persone ma saranno certamente tanti quelli che si uniranno all’ultimo saluto ad Albertina con un moto di affetto ed una preghiera e la sua voce continuerà a sentirsi ogni volta che le campane suoneranno.

 

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