Maresciallo campano muore per trombosi a 11 giorni dalla dose di Astrazeneca. Scatta indagine

 

REGIONALE. E’ stata aperta un’inchiesta sulla morte di Pietro Taurino, il 50enne maresciallo dei carabinieri deceduto per una trombosi cerebrale all’ospedale Carlo Poma di Mantova.

 

Era originario di Salerno ma da tempo in servizio presso il comando provinciale dell’Arma della città lombarda e a far scattare l’inchiesta – come riportato anche da “La Gazzetta di Mantova” – è un dettaglio che gli inquirenti non intendono trascurare: il 4 marzo Taurino si era sottoposto alla somministrazione della prima dose del vaccino Astrazeneca.

 

Ora saranno le indagini ad accertare una eventuale correlazione tra i due eventi.  Nella mattinata di ieri è stata eseguita l’autopsia: presenti tre periti nominati dalla Procura ed uno scelto dalla famiglia della vittima. Taurino è deceduto undici giorni dopo la somministrazione del vaccino. Era stato colpito da malore alcuni giorni dopo perdendo conoscenza. Tutti gli altri militari ai quali è stata somministrata la dose sono in buone condizioni e non hanno avuto problemi.

“Sempre al fianco dei gregari”

“Il SAP Mantova si stringe intorno alla famiglia Taurino porgendo le sentite condoglianze per la perdita del caro Pietro. Il Maresciallo dei Carabinieri in forza al Nucleo Radiomobile di Mantova, Pietro Taurino, si è spento improvvisamente lasciando tutti coloro che l’hanno conosciuto nell’incredulità generale. Un uomo sempre al fianco dei suoi ragazzi gregari e riferimento anche per tutti coloro delle Volanti della Polizia di Stato di Mantova che lo hanno conosciuto lungo le strade della cittá. L’ Autorità Giudiziaria ha già avviato tutte le indagini per cercare di scongiurare quello che, a tutt’ora e troppo frettolosamente, sembrerebbe ricondurre la tragedia Taurino ad una complicanza a seguito della vaccinazione anticovid.”

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