SAN CIPRIANO D’AVERSA. A Modena e provincia, i Carabinieri del Comando Provinciale, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione personale e locale, nei confronti di 8 persone, 5 delle quali indagate per concorso nella detenzione illegale di armi da fuoco. Le operazioni si sono svolte in diversi comuni della provincia di Modena (Modena, Nonantola, San Cesario sul Panaro, Castelfranco Emilia, Finale Emilia e San Prospero) e hanno visto impegnati oltre 50 Carabinieri del Comando Provinciale, con il supporto delle unità cinofile di Bologna e del 13° Elinucleo Carabinieri di Forlì.
L’indagine, coordinata dalla Procura della repubblica Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Bologna, ha avuto origine da uno stralcio dell’attività investigativa della Procura della Repubblica di Ancona, con riferimento ad alcuni elementi investigativi raccolti nell’ambito del procedimento penale che aveva portato alla condanna in primo grado di 6 persone per i decessi avvenuti tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 nella discoteca ‘Lanterna Azzurra’ di Corinaldo, dove avevano perso la vita una donna 39enne e cinque minorenni.
Tra i sei condannati modenesi (tutti tra i 21 ed i 24 anni) spiccava anche la figura di Ugo Di Puorto, figlio di Sigismondo (detto Sergio), quest’ultimo, arrestato nel 2010, detenuto in regime di alta sorveglianza poiché ritenuto elemento di rilievo nella compagine criminale del Clan dei Casalesi della famiglia Schiavone, apicale per la provincia di Modena. Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Modena, sviluppando il filone d’indagine, ha identificato 5 giovani che ruotavano intorno Ugo Di Puorto prima del suo arresto, ricostruendo i loro rapporti e raccogliendo elementi utili per poter verificare l’effettiva presenza e disponibilità di armi da parte delle persone indagate.
La perquisizione, infatti, ha consentito di rinvenire e sequestrare due pistole risultate provento di furto, con relativo munizionamento, nonché sei involucri contenenti cocaina pura per oltre 230 grammi, portando all’arresto di un operaio 50enne di origini campane, da tempo residente nel modenese.