NAZIONALE. E’ in corso la riunione del Comitato tecnico scientifico chiesta dal governo per valutare la possibilita’ di eventuali nuove misure restrittive alla luce dell’aumento dei contagi. Tra le ipotesi sul tavolo degli esperti, l’introduzione del criterio di 250 casi ogni 100mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa – gia’ proposto dai tecnici a gennaio ma respinto dalle Regioni – un’ulteriore stretta nei fine settimana, con chiusure generalizzate, e delle zone rosse piu’ rigide, come venne fatto a Codogno e negli altri comuni nella prima ondata del virus.
Con la curva dei contagi in risalita, la diffusione delle varianti e la situazione delle terapie intensive, il governo e’ pronto a considerare possibili modifiche al Dpcm in vigore. Proprio per questo e’ prevista una riunione del Comitato tecnico-scientifico (Cts) per valutare nuovi interventi su richiesta del governo. Tra le ipotesi in campo delle chiusure generali nei fine settimana per tentare di ridurre la curva dei contagi legati a un aumento della mobilita’ e delle attivita’ sociali e il criterio di 250 casi ogni 100 mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa. Inoltre si potrebbe spingere per la chiusura dei negozi li’ dove vengono chiuse le scuole. Misure piu’ stringenti per affrontare le prossime settimane che, come ricordato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, saranno complicate per via delle varianti “che hanno prodotto una capacita’ espansiva del virus”.
Il premier si e’ soffermato sul coordinamento del piano vaccinale su base nazionale e sui criteri per la somministrazione. L’autorizzazione per la somministrazione del vaccino AstraZeneca per gli over 65, portera’ a un “deciso potenziamento” delle dosi nelle prossime settimane e “si privilegeranno le persone piu’ fragili e le categorie a rischio”, a cui andra’ sempre somministrato Pfizer o Moderna. Intanto sono arrivate 666.000 dosi di Pfizer per la messa in sicurezza degli over 80 e 684.000 dosi del vaccino AstraZeneca.
“Penso che il provvedimento sul tavolo del Cts”, che si riunisce oggi per indicare nuove misure restrittive, “vada sicuramente nella direzione giusta: cercare di spegnere la trasmissione” del coronavirus “e cercare di vaccinare piu’ persone possibili”. Lo ha detto ad Agora’ Andrea Crisanti, microbiologo dell’universita’ di Padova ad Agora’. Ma “e’ improponibile – ha proseguito – un lockdown che poi si ripropone con un terzo lockdown e poi un quarto. Io penso ci voglia un piano chiaro e preciso che sia l’ultimo, e per fare si’ che sia l’ultimo non basta solo il lockdown e non bastano solo i vaccini, ma serve un piano nazionale finanziato per il monitoraggio delle varianti e bisogna potenziare il sistema di sorveglianza con tamponi”. “L’agenda quest’anno l’ha dettata il virus – ha aggiunto – indipendentemente dai governi, se ogni vita conta le misure a disposizione sono poche e sono sempre quelle, mascherine, distanziamento e ora abbiamo anche l’arma formidabile del vaccino. La novita’ e’ la variante inglese che ha una capacita’ di trasmissione estremamente elevata e poi c’e’ la minaccia di queste varianti potenzialmente resistenti al vaccino”. E quindi, per Crisanti, “ci deve essere tolleranza zero laddove si manifestano e se c’e’ un focolaio bisogna chiudere tutto stile Codogno”.