Cervino. Cominciano ad arrivare diverse lamentele anche da Cervino, cittadina orfana di un’amministrazione comunale dalla fine dell’estate.
Diverse le cose che non funzionano, l’incuria è generale, e soprattutto non c’è collegamento tra Comune e i cittadini, sono ormai entità distinte e separate.
Il tutto in un periodo non semplice, da cittadina virtuosa con zero contagi nella scorsa primavera alla fascia rossa di questi giorni.
Probabilmente non era il momento di chiudere l’esperienza amministrativa, sempre meglio un sindaco sul territorio che un funzionario dello Stato che si fa vedere ogni tanto per l’ordinaria amministrazione. E visto che, come pare, si andrà a votare ad inizio settembre, per il Comune il commissariamento arriverà a superare i 365 giorni.
Su questo punto ci sentiamo di dare ragione a Gennaro Red Piscitelli che all’indomani della sua uscita di scena aveva stigmatizzato proprio questi aspetti.
Vedremo se gli esponenti della maggioranza che hanno firmato la fine di Forza Cervino avranno il coraggio di ripresentarsi alle prossime elezioni.
Si parla addirittura di qualcuno che aspirerebbe a fare il sindaco, c’è da restare basiti.
Per come la vediamo noi a Cervino è arrivato il momento di un cambio generazionale sostanziale e chi ha consegnato il Comune al commissario prefettizio bene farebbe a lasciare il passo.
Non sono candidabili e molti cittadini in paese sostengono proprio questo. Auspichiamo candidati giovani e soprattutto preparati. Molti grandi elettori che si sono messi in mezzo negli ultimi anni hanno fatto il loro tempo.