Casertano, un caso su 2 ha variante inglese: boom di ricoveri tra giovani e torna fila ambulanze

 

CASERTA. Per avvertire il peso della terza ondata sulla provincia di Caserta ormai non serve nemmeno affidarsi ai numeri pur impietosi. Nella serata di ieri si sono viste al pronto soccorso di via Tescione scene che sembravano ormai accantonate nella memoria, con la fila di ambulanze all’ingresso dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano.

 

Non siamo ancora ai livelli di ottobre e novembre ma la rapida ascesa dei contagi fa ipotizzare che presto si potrebbe arrivare proprio a quel punto. I reparti Covid stanno tornando a riempirsi, ma ad allarmare è l’età media che si sta abbassando notevolmente. La variante inglese sta colpendo duramente la provincia di Caserta e le stime dell’Asl non sono molto lontane da quelle della media nazionale: anche in Terra di Lavoro un contagio su due è riferibile alla mutazione del Covid divenuta ormai prevalente. E si teme che dietro l’angolo ci siano brasiliana e sudafricana, sulle quali sono in atto ancora studi per valutare l’efficacia dei vaccini.

 

L’Asl sta tentando ancora di tracciare i contatti, sottoponendo a tampone almeno quattro persone per ogni positivo scovato ma con l’aumento dei contagi anche quest’argine potrebbe saltare, travolto da una terza ondata purtroppo impetuosa. Ieri su 3.055 tamponi processati sono stati 305 i nuovi positivi registrati in provincia di Caserta. La percentuale resta quindi sul 10% anche se la curva cresce in maniera ormai costante.

Nelle ultime 24 ore si contano altri 4 decessi (780 in totale). Si registrano 129 guariti. I positivi attuali salgono, quindi, a 4.542.

 

Foto Raffaele Settimo

Exit mobile version