Muore di Covid poco dopo l’amico: “Evitiamo ogni tipo di rischio, situazione drammatica”

 

PIETRAMELARA. Un triste destino li ha legati per sempre. Un 60enne di Pietramelara, Giovanni Palmiero, è deceduto al Covid Hospital di Maddaloni dove era ricoverato.

Nella giornata di ieri nello stesso nosocomio, diventato il presidio principale per la lotta al Coronavirus in provincia di Caserta, era morto un suo caro amico, Elio Saviano.

Per un periodo nel corso della degenza sono stati anche nella stessa stanza: uguale è stato purtroppo anche il finale, con entrambi deceduti nel giro di 24 ore. Un doppio colpo al cuore per la comunità di Pietramelara.

La nota del sindaco

“La nostra comunità paga un terribile dazio in termini di lutto a seguito della scomparsa di Giovanni Palmiero, persona buona, conosciuta per la sua cordialità, benvoluta da tutti; un cittadino modello, marito, padre e nonno esemplare. A distanza di un solo giorno dalla scomparsa di Elio siamo costretti a piangere oggi la scomparsa di un altro nostro concittadino a causa del COVID e la perdita di uomo mite e generoso che ha fatto della famiglia una ragione di vita. Oggi e’ profondamente colpita l’intera comunità per questo ulteriore e insopportabile lutto. Ci uniamo alla famiglia ed esprimiamo ai congiunti del caro amico Giovanni la affettuosa vicinanza della intera comunità.
Lo leggiamo nei visi di ciascuno di noi quanto siamo fortemente toccati e quanto dolore stia causando questa terribile pandemia che fa sentire la sua più drammatica ferocia quando ci stavamo illudendo che fosse finita. Anche in questa terribile occasione riteniamo doveroso fare delle importanti considerazioni sul comportamento di una parte dei nostri concittadini, che sembrano rimanere insensibili anche al cospetto di questi scenari così drammatici e dolorosi. Va detto senza mezzi termini: gli assembramenti vanno assolutamente vietati, soprattutto se non si utilizzano neppure le minime misure cautelative, le mascherine che andrebbero indossate anche in casa quando sono presenti persone non conviventi. Riteniamo non eccessivo qualificare scellerato il radunarsi in numero elevato: siamo stati costretti a chiudere alcuni luoghi di ritrovo e ad attuare tutte le misure preventive a nostra disposizione per evitare il diffondersi del virus. Eppure qualcuno riesce ancora a trovare il luogo e il modo per assembrarsi senza alcuna remora. Non basta e non basterà nessuna restrizione se continuiamo con i comportamenti sbagliati!
Siamo in una condizione grave: perché non riusciamo a capire? abbiamo perduto in soli due giorni due nostri carissimi concittadini. Perche’ continuare a comportarci come nulla stesse accadendo? Questa di cui parliamo, incurante di tutto e di tutti, è fortunatamente una minoranza di cittadini a cui va spiegata, in ogni modo, (e ciascuno deve farlo), la gravità del loro comportamento, e ci permettiamo di chiedere la collaborazione di tutti nell’indicare agli irrispettosi quale deve essere il giusto comportamento, e non deve essere visto come una punizione, ma come un modo educato di consigliare il meglio. Impariamo a comportarci anche da buoni genitori, non quelli che si girano dall’altra parte per non vedere. Evitiamo feste, compleanni, inutili situazioni di rischio: ne va della vita!. Stiamo passando un periodo bruttissimo; questa sfida del virus e’ la più impegnativa che una amministrazione abbia potuto affrontare nella storia del nostro Comune; noi da soli non possiamo farcela, occorre un impegno serio a collaborare, come in una famiglia, per potere uscire da questo dramma il più presto possibile.”

 

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