Nazionale. La diffusione di nuove varianti del virus costringe il nuovo governo a meditare nuove strategie per contenerlo.
Il propagarsi nel nostro Paese delle nuove varianti del SARS-COVID 19, ha costretto il nuovo governo a meditare nuove strategie per contenere il virus. Il nuovo piano proposto dal governo Draghi, non comprenderebbe l’ipotesi di un nuovo lockdown totale, ma ci sarebbero alcuni indizi che lasciano comunque presagire ad un imminente rischio. A mettere in allarme gli esperti è la variante inglese che ha indotto i politici a studiare e a mettere in atto un nuovo piano d’attacco. Il nuovo ceppo si sarebbe originato a settembre nel Kent e da lì a pochi mesi si è divulgato prima nell’intero Regno Unito e poi in tutti i paesi limitrofi.
La nuova variante presenta una mutazione chiamata E484k, che già sarebbe stata osservata nelle varianti brasiliana e africana. Però i ceppi isolati in Brasile ed in Sudafrica risultano più restii a schivare gli anticorpi e quindi più propensi ad invalidare l’efficacia dei vaccini in commercio. La mutazione comune alle tre varianti si presenta sulla proteina denominata ”spike”, utilizzata dal virus per attaccare la cellula. Questa è una tipica caratteristica degli unicellulari a RNA, che mutano il loro genoma diffondendosi sempre più velocemente. In particolare, nonostante la variante inglese sia compatibile al vaccino, risulta quella più pericolosa a causa dell’ alto tasso di contagio. Per tal motivo vi è imminente necessità di accelerare la campagna vaccinale che aiuterebbe a limitarne la diffusione.