Attentato nel rione, avvistati gli autori del raid. Si teme faida per lo spaccio

 

CAPUA. E’ stata una domenica di lavoro su diversi fronti per gli investigatori che stanno cercando di dare un nome ed un volto agli autori dell’attentato che alle 4 di domenica ha portato all’incendio di ben otto vetture.

Due palazzi sono rimasti per tutta la giornata di ieri senza luce e gas a scopo precauzionale. Pochi dubbi sulla matrice dolosa dell’incendio che potrebbe essere riconducibile alle frizioni vissute nel quartiere per il controllo dello spaccio e già finite al centro di inchieste e di azioni intimidatorie altrettanto clamorose nei giorni scorsi. L’altra ipotesi in campo è quella di una controversia legata ad un terreno, ma le modalità dell’azione ricordano quelle di matrice malavitosa.

A suffragare questa ipotesi ci sono anche le testimonianze dei residenti acquisite dai carabinieri della Compagnia di Capua: alcuni avrebbero notato un paio di persone che si allontanavano di fretta a piedi mentre il bagliore delle fiamme avvolgeva le auto a piano terra. Non si sa se i piromani si siano dileguati a piedi verso il Ponte della Pierrel o abbiano utilizzato un’auto: nel quartiere non ci sono telecamere attive e le uniche immagini potrebbero essere quelle delle attività situate nella zona che però potrebbero aver coperto solo gli attimi della fuga e non i momenti cruciali dell’attentato incendiario.

L’allerta resta elevata anche per evitare che un’azione tanto clamorosa possa dare il via ad una faida per il controllo dello spaccio, un’attività che in zona viene seguita con grande attenzione anche da persone vicine al clan dei Casalesi come dimostrato da un’inchiesta della Dda del 2019.

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