San Felice a Cancello. Arriva una nota stampa di Elisabetta Di Giacomo, referente dell’associazione cani randagi di San Felice a Cancello, conosciuta sui social come Zena Wolf.
Alla cortese attenzione dei lettori del web, del popolo sanfeliciano e paesi limitrofi.
Sono Zena Wolf, una volontaria di San Felice a Cancello che opera sul territorio (e quindi per strada) a tutela dei randagi da diverso tempo, nonché il Presidente del gruppo di volontari denominato BATTAGLIONE WOLF.
Ed è con immenso rammarico che ancora una volta devo raccontare di spiacevoli episodi, anziché commentare cose buone.
Ho appreso con molto dispiacere la notizia, uscita ieri ed oggi su alcune testate, anche nazionali, che ha fatto il giro del web in poco tempo, che parlava di una fantomatica bambina di 7 anni aggredita, trascinata, strattonata e dissanguata da due randagi di grossa taglia in una stradina di San Felice centro.
Ora, premetto che ormai sono avvezza e abbastanza rassegnata per tutte le notizie fasulle che riguardano cani randagi ecc..
Ma ci tengo ad esprimere il mio pensiero, dato che sono sempre in prima linea con I MIEI ANGELI a “RACCATTARE” cani in ogni dove.
1) Di cani randagi a San Felice a Cancello di Grossa taglia aggressivi non ce ne sono, e quei pochi ancora presenti di taglia media sono di fresco abbandono. Perché entro le nostre possibilità e delle volte anche oltre, cerchiamo di tenerli monitorati e di sfamarli tutti.
E quelli più a rischio vengono prelevati, siamo solo 8 persone e non siamo aiutati da nessuno ma sfamiamo i cani da tempo…
Non credete che ci avrebbero già mangiati da un pezzo?
2) Per amor di verità quando si vuol mettere in guardia un popolo che già di per se sta vivendo un momento assai difficile, si dovrebbero dare almeno delle notizie su luogo e accaduto in modo sensato, buttarla così sul vago…solo perché a qualcuno fa piacere che giri questa notizia, non scatena altro che una reazione di panico generale.
Ho parlato personalmente con il comandante in carica dei vigili e non sanno nulla, idem Asl e carabinieri.
3) Infine l’ultimo punto: quello focale di tutta questa faccenda che avrebbe dovuto lasciar pensare….
Io padre, che vedo mia figlia di 7 anni (lacerata in una pozza di sangue) che faccio? Invece di prenderla a portarla al primo pronto soccorso che in questo caso è il Psaut di San Felice a poche centinaia di metri arrivo all’ospedale di Napoli? Percorrendo quasi 35/40 km in macchina?
Ma FACCIAMO SUL SERIO?
Ma ci credete davvero quando scrivete o forse siete alle prime armi?
Scusate se ci siamo sentiti chiamati in causa, ma non posso permettere che per un like e due commenti venga strumentalizzata una situazione già di per se molto difficile da gestire e tutelare.
Se proprio volete fare notizia AIUTATECI con le sterilizzazioni e la sensibilizzazione, non diamo pane a chi il cuore ce l’ha già freddo.
Un saluto
I Ragazzi dei cani di San Felice a Cancello