L’inchiesta
L’intensa attività investigativa è stata condotta avvalendosi dei collaudati protocolli investigativi della Dda di Napoli attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, sequestro di corrispondenza che i detenuti intrattenevano con i loro familiari, le dichiarazioni dei più recenti collaboratori di giustizia; sono state ricostruite diverse vicende estorsive, nonché è stata acclarata la disponibilità di un vero e proprio arsenale di armi da fuoco e di materiale esplosivo, poi, utilizzato per gli attentati dinamitardi in danno dei titolari di attività commerciali e imprenditoriali che si mostravano riottosi al ricatto estorsivo.
Le indagini iniziano nell’aprile del 2010, proprio quando, a scopo intimidatorio, erano stati esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco verso l’abitazione del neoeletto sindaco del comune di Teverola. Sono stati, inoltre, individuati esecutori e mandanti di due tentati omicidi nei confronti di due giovani minorenni di etnia rom; e identificati i componenti di una capillare rete di trafficanti di droga che aveva come obiettivo – secondo l’Antimafia – il monopolio delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti in capo agli esponenti del clan dei Casalesi, gruppo Schiavone.