NAZIONALE. Prete con covid va a veglia funebre e a pranzo: contagiate decine di sacerdoti e fedeli. Un pranzo alla casa del clero, poca attenzione al rispetto delle norme anti contagio e decine di persone in quarantena. Alcune delle quali si sono già infettate. E’ accaduto nella diocesi di Fabriano-Matelica, nelle Marche, dove una ventina di sacerdoti -molti dei quali, tra l’altro, anziani- sono da giorni in quarantena obbligatoria.
E in attesa di essere convocati per sottoporsi all’esame del tampone molecolare. Questo perché un loro collega di una parrocchia di una delle frazioni fabrianesi (quella di Marischio) è risultato positivo al Covid-19. Il prete in questione avrebbe avuto febbre alta; ma nonostante ciò non avrebbe interrotto le sue funzioni. Prima ancora di sottoporsi a un tampone il parroco, infatti, avrebbe presenziato a una veglia funebre.
Non solo, avrebbe anche continuato, imperterrito, a tenere lezioni di catechismo ai bambini che dovranno avvicinarsi al sacramento della cresima, contagiandone alcuni e facendo naturalmente infuriare i genitori.
Tra l’altro, il sacerdote, in un messaggio audio registrato da un collega (che si è poi scusato) è descritto come un negazionista. Convinto, inoltre, che la pandemia sia un complotto del Papa e di Giuseppe Conte. Come se non bastasse il parroco ha partecipato (sempre con febbre e sintomi del Covid) a un pranzo organizzato alla Casa del Clero insieme ad altri colleghi, molti dei quali sono ora in attesa di sottoporsi al tampone.
Solo successivamente l’ignaro (?) untore si sarebbe sottoposto a un test rapido, poi a quello molecolare, che hanno confermato la diagnosi di Covid-19. Ulteriori verifiche da parte dei sanitari sono in corso in questi giorni. Ma il rischio molto concreto è che il comportamento del religioso abbia innescato un pericoloso focolaio. Di certo, comunque, tutti i sacerdoti che sono venuti in contatto con il loro collega dovranno rimanere in isolamento fino al 10 febbraio.
La notizia è stata confermata anche dal vicario generale della Diocesi Fabriano-Matelica, monsignor Tonino Lasconi: “C’è chi preme, anche genitori e catechisti, per riprendere le attività come se tutto si potesse fare come prima.
Non è così. Dobbiamo essere prudenti, anche i preti giovani, perché si è visto che l’età non rende immuni. Occorre, quindi, elaborare forme di catechismo da pandemia in corso senza far correre rischi a nessuno.