Dalla Nigeria a Caserta: la storia di Joy nelle parole di Papa Francesco

 

CASERTA. La tragedia della tratta sembra “invisibile” e invece e’ “onnipresente” nelle nostre societa’. Lo sottolinea Papa Francesco alla prefazione al libro di Mariapia Bonanate “Io sono Joy” (San Paolo), rilanciata da Vatican News.

 

“Quella di Joy – sottolinea il Papa – e’ una storia che accomuna tante altre persone, come lei rapite in una catena infernale e colpite dalla tragedia dell’invisibilita’ della tratta. Una storia tanto sconosciuta quanto sinistramente onnipresente nelle nostre societa’ globalizzate”. Papa Francesco spiega di avere accolto l’invito a scrivere questa prefazione “con il preciso intento di consegnare ai lettori la testimonianza di Joy come ‘patrimonio dell’umanita””. Joy e’ una giovane che dalla Nigeria e’ arrivata in Italia, e’ stata costretta alla prostituzione ma poi ha trovato l’accoglienza della comunita’ “Casa Rut” di Caserta.

 

“I trafficanti, individui senza scrupoli che prosperano sulle disgrazie altrui, approfittano della disperazione della gente per soggiogarla al loro potere”, dice il Papa indicando pero’ anche altre responsabilita’. “Dal momento che sono innumerevoli le giovani donne, vittime della tratta, che finiscono sulle strade delle nostre citta’, quanto questa riprovevole realta’ deriva dal fatto che molti uomini, qui, richiedono questi ‘servizi’ e si mostrano disposti a comprare un’altra persona, annientandola nella sua inalienabile dignita’?. Nella lettura di questo memoriale siamo portati a scoprire, pagina dopo pagina, quanto la testimonianza di Joy ci inchiodi dinanzi ai pregiudizi e alle responsabilita’ che ci rendono attori conniventi di questi avvenimenti”.

 

“Dopo aver sostato li’, sara’ impossibile rimanere indifferenti quando sentiremo parlare dei battelli alla deriva, ignorati e anche respinti dalle nostre coste”. Ma “nel suo cammino verso la liberta’, Joy ci indica due realta’ fondamentali: anzitutto, la fede in Dio che salva dalla disperazione. Una fede salda, messa alla prova nei momenti piu’ duri. In secondo luogo, la comunita’. Joy ha dato inizio alla sua rinascita nel momento in cui e’ stata accolta dalla comunita’ ‘Casa Rut’ di Caserta”, scrive il Papa concludendo: “Ricondurre alla luce del sole quelle persone che sono state costrette a vivere nel buio fuligginoso dell’indifferenza sociale e’ un’opera di misericordia da cui non possiamo esimerci”.

Exit mobile version