Manca la versione inglese del tampone, viaggiatrici casertane bloccate in aeroporto. FOTO

 

CASERTA.. Ben nove viaggiatrici, fra le quali alcune casertane, all’alba di oggi, 15 gennaio, presso l’aeroporto di Capodichino sono state bloccate durante le operazioni di check-in. S’erano presentate ai banchi di consegna bagagli e autorizzazione all’imbarco per il volo AZ 0154 Napoli-Milano-Bruxelles. Decollo previsto per le ore 9,15 con scalo a Milano alle 10,35 e ripartenza alle 18 con atterraggio alle 19,35 al Brussels Airport Zaventem.

 

L’incresciosa sorpresa, col conseguente e grave rischio di non poter partire, si è palesata per una ragione formale quanto concreta, benché paradossale. Le signorine in realtà si erano preoccupate di munirsi del certificato di esito negativo al tampone anti-Covid 19, però non avevano letto la parte del regolamento in cui si specifica che il referto dev’essere redatto in una delle tre lingue (inglese, francese, olandese) riconosciute nella città sede del Parlamento europeo e della Commissione.

 

“Apriti cielo!” avranno pensato, sperato e detto le viaggiatrici in possesso dell’attestato scritto solo in italiano e immediatamente incollatesi agli smart alla disperata ricerca di contatti utili e soluzioni efficaci. Irremovibile, intanto, il personale addetto agli sportelli, sicché le viaggiatrici col diavolo nei capelli stazionavano, rapite dall’ansia, ai lati del corridoio delimitato a zig-zag dalle cinghie. L’idea di dover rinviare la partenza le atterriva. Contattàti i Centri, per lo più privati, che avevano rilasciato il documento, le risposte tardavano ad arrivare, sia per l’orario non proprio d’ufficio, sia per l’oggettiva difficoltà di reperire presto gli stampati e i traduttori che avrebbero dovuto burocraticamente regolarizzare. Malgrado la pioggerellina che, in quei frangenti, cadeva su Napoli, ad un certo punto, mentre il tempo scorreva lesto più del solito, si è affacciato un raggio di sole, grazie all’arrivo di un funzionario dell’Alitalia che ha rifatto il tentativo, già esperito dai suoi colleghi che avevano contattato telefonicamente la sede centrale dell’Alitalia ma con esito negativo che aveva vieppiù destato la preoccupazione delle donne pronte ad imbarcarsi e tutte, per fortuna, non aggredite dal coronavirus.

 

La sollecita iniziativa del funzionario per cercare di risolvere la questione è andata oltre, nel senso di chiedere alla sede della nostra storica compagnia di bandiera di compulsare l’autorità aeroportuale belga onde ottenere un’opportuna indicazione risolutiva. Trepida l’attesa di tutte, com’era ben comprensibile. Finalmente il nodo si è sciolto quando da Bruxelles è arrivato l’attesissimo via libera dettato dalla volontà di accettare il certificato in italiano. Sospiro di sollievo generale. Tutte felici e contente, le viaggiatrici hanno potuto così ottenere, negli ultimi minuti disponibili, di passare all’imbarco. Velocissimo controllo dei bagagli e a passo svelto verso gli ulteriori controlli di sicurezza. Trasparente, nel contempo, la soddisfazione del personale-Alitalia, che s’era davvero fatto in quattro, di aver risolto il piccolo-grande problema. Le norme ed il rispetto delle stesse sovente determinano situazioni di disagio enorme, specialmente in questa estenuante fase della pandemia. Tuttavia, tutto è bene quel che finisce bene.

 

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