L’AGGIORNAMENTO
TEANO. I ristoratori campani protestano con un corteo di decine di autovetture che ha percorso per alcuni chilometri l’autostrada A1 verso Roma, nel tratto compreso tra Teano e Cassino (Frosinone), creando disagi alla viabilità.
Il corteo si e’ diviso in due tronconi e, come si apprende dalla Polizia Stradale, ha proceduto a bassa velocità creando file di alcuni chilometri. I centralini della Polstrada sono stati tempestati di telefonate degli automobilisti bloccati dalla colonna d’auto, tra cui vi erano anche mezzi che trasportavano degenti e bombole di ossigeno. I ristoratori si sono dati appuntamento all’area di servizio di Teano e hanno quindi iniziato la loro lenta marcia verso la capitale, dove vorrebbero manifestare la loro insoddisfazione per le misure governative.
IL PRIMO LANCIO
CAPUA/TEANO. Un gruppo di ristoratori, baristi e fornitori, da quasi un’ora, ha bloccato un tratto dell’autostrada Napoli-Roma per manifestare contro le restrizioni del governo. I manifestanti, fra lo svincolo di Capua e quello di Caianello, hanno incrociato le braccia e bloccato la strada. “Vogliamo solo lavorare”, hanno detto a chi chiedeva cosa fosse successo. Una protesta per chiedere a gran voce la riapertura delle attività, che ormai da mesi sono chiuse o lavorano a singhiozzo.
La Confederazione TNI – Tutela Nazionale Imprese- che rappresenta oltre 40mila imprenditori in una lettera da inviare a tutti i Prefetti e ai ministri Gualtieri e Patuanelli lancia il grido di disperazione dei ristoratori. “Rispetto all’Emergenza sanitaria scatenata dal virus SARS-COVID 19 che ha coinvolto l’intero pianeta sono state le politiche adottate dai singoli Stati a fare la differenza nel fronteggiare le ripercussioni economiche della crisi sul tessuto sociale. In Italia, ad oggi, il Governo si e’ mostrato sordo al grido di allarme lanciato da migliaia di lavoratori, professionisti ed imprenditori travolti da uno stato di crisi senza precedenti a causa delle restrizioni imposte alle loro attivita’. A nulla sono valsi gli appelli inviati anche al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per questo motivo tutte le associazioni regionali, riunite nella TNI invieranno contemporaneamente, giovedi’ 14 gennaio, una lettera ai rispettivi Prefetti di provincia e ai Ministri Gualtieri e Patuanelli per chiedere un forte e pronto intervento”.
Nella lettera si chiede “di liberare immediatamente le attivita’ del comparto Horeca dai limiti fino ad ora vigenti che hanno ormai portato gli imprenditori del settore, i loro dipendenti e fornitori in uno stato di disperazione. Inoltre che facciano da tramite per ottenere immediati risarcimenti per i danni subiti dalle chiusure onde evitare ulteriori fallimenti e suicidi”. “Questi i punti di richiesta nello specifico – si spiega nella lettera – Favorire l’immediato decadimento di tutte quelle norme che limitano le attivita’ del comparto Ho.re.ca fino ad ora vigenti in maniera iniqua. Intercedere in nome e per nostro conto con il Presidente della Repubblica affinche’ sia ripristinato al piu’ presto il rispetto dei principi fondamentali della Carta Costituzionale cui da sempre si e’ ispirata la nostra azione civile e sia interrotta ogni azione discriminatoria nei confronti della categoria qui rappresentata. (Artt. 1, 2, 3, 4, 35, Costituzione della Repubblica Italiana). Farsi tramite tra la categoria Ho.re.ca ed il Governo per ottenere che allo stato di emergenza sanitaria faccia seguito, come gia’ in altri Paesi dell’Unione, la proclamazione dello stato di emergenza economica con la previsione di immediati risarcimenti per i danni causati da chiusure e limitazioni (lucro cessante e danno emergente calcolati sulla base del fatturato annuale 2019). Signor Prefetto, -conclude la lettera – il nostro appello riporta la disperazione di un’intera categoria che rischia di pagare un tributo altissimo alla crisi in termini economici e di vite umane”.