Effetto Natale, terza ondata tra 2 settimane: “Ecco cosa succederà. Non aprite le scuole”

 

NAZIONALE. “Non credo che queste misure basteranno a salvarci dalla terza ondata, ma non vorrei fare polemica”. Cosi’ Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, su La Stampa.

 

“Trovo giusto correlare le regole al livello di contagio – spiega – solo che si intravede un’evoluzione negativa della pandemia. Se si fanno dei provvedimenti poi bisogna farli rispettare. Le dichiarazioni di intenti non fermano i contagi; i dati dicono che gli assembramenti ci sono ancora e che si prepara una terza ondata. La mia impressione e’ che entro due settimane avremo un aumento del contagio non banale”. L’Italia “nella prima fase si e’ comportata molto bene, mentre nella seconda si e’ perso il controllo di test e tracciamento, ritardando il lockdown, e ora solo delle chiusure prolungate possono riportare la situazione sotto controllo”. Riaprire le scuole al 50% “non ha senso”; la riapertura “andrebbe rimandata almeno fino a meta’ gennaio. Come tutte le riaperture del resto”.

 

“E’ urgente che le Regioni facciano quello che in molti casi hanno tralasciato quest’estate – rileva – e cioe’ potenziare l’organizzazione territoriale e le squadre per l’assistenza a domicilio”. Mentre sui vaccini a rilento dice che “purtroppo avere il vaccino non significa automaticamente riuscire a utilizzarlo. Questa prima fase e’ affidata alle Regioni perche’ riguarda operatori sanitari e Rsa. La speranza e’ che la situazione migliori con la partenza della campagna nazionale della struttura commissariale guidata da Arcuri. Dovrebbe partire subito, ma se ci si fosse mossi prima la macchina sarebbe gia’ rodata. Non basteranno gli ospedali, serviranno palestre e palazzetti dello sport”.

 

Si potranno usare i medici specializzandi? “Si dovranno usare tutti come nella prima ondata. Vaccinare 50 milioni di persone sara’ un’impresa titanica

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