Concerto di Riccardo Muti nella Reggia a porte chiuse, i sindacati contro la direttrice

Caserta. Nota congiunta di tutte le sigle sindacali in cui si riconoscono i dipendenti della Reggia di Caserta.

 

La Maffei si vergogna della Reggia? Sono i lavoratori a vergognarsi di questa direttrice! Sul quotidiano ‘Il Mattino’ del 28 dicembre 2020, alla pagina 26, nella parte finale dell’articolo dal titolo “Il coronavirus non ferma le sentinelle della Reggia”, in relazione al rapporto con i sindacati, la direttrice Tiziana Maffei dichiara di essersi vergognata della Reggia di Caserta in merito alla vicenda Muti. In qualità di rappresentanti dei lavoratori del complesso vanvitelliano desideriamo ribadire, ancora una volta, che né i sindacati né i dipendenti della Reggia sono stati messi a conoscenza del concerto del maestro Muti poi svoltosi nel Teatro di Corte utilizzando – a museo chiuso – il lavoro straordinario e negando al personale la possibilità di svolgere il servizio attraverso il progetto di valorizzazione, con conseguente perdita di una parte dei fondi assegnati dal Mibact per il 2020.

 

Per di più, nella riunione di Contrattazione svoltasi lunedì 21 dicembre, la Maffei ha affermato di conoscere la data del concerto del maestro Muti già dalla fine di novembre e di non aver detto nulla perché gli enti organizzatori (Scabec e Fondazione Ravenna Festival) le avevano chiesto di mantenere il massimo riserbo. Ora, chiediamo pubblicamente alla direttrice, come già fatto nella riunione di Contrattazione della settimana scorsa, di sapere quale Pubblica Amministrazione nasconde ai propri rappresentanti sindacali e ai propri lavoratori un evento di portata internazionale che richiede l’organizzazione e il servizio dei dipendenti stessi?

 

Che cosa si voleva nascondere? Si temeva forse per il mancato rispetto della normativa anti-Covid? Come ribadito più volte alla dirigente, che ormai gestisce questo monumento alla stregua di una società di sua esclusiva proprietà senza alcuna attenzione a precise leggi dello Stato ed eludendo la normativa ministeriale, siamo noi lavoratori e rappresentanti delegati a vergognarci di chi oggi dirige e amministra la Reggia di Caserta per aver nascosto a tutti un evento così importante che andava pianificato e concertato in anticipo, nel rispetto delle regole contrattuali a cui le parti devono necessariamente attenersi. Stanchi delle continue offese arrecate a tutto il personale della Reggia e del Mibact attraverso comportamenti amministrativi contrari alle norme, invitiamo la Maffei a concentrarsi sulla gestione trasparente di uno dei siti Unesco più prestigiosi del mondo e a non cadere nella tentazione di utilizzare il monumento come vetrina personale al fine di coltivare solo ed esclusivamente il proprio “orticello mediatico” infruttifero per la comunità. La Reggia come trampolino politico è un film già visto e rivisto a Caserta. Ipsa historia repetit!

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