Natale e Covid-GB, Ricciardi gela l’Italia: “Dal 7 altri due mesi di lockdown”

 

NAZIONALE. “Se prima avevamo un numero di casi inferiori e per farli scendere ci abbiamo messo due mesi, ora con un numero maggiore dobbiamo impiegare un periodo almeno analogo”. Lo ha detto Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza, ospite di Un giorno da Pecora su Rai Radio Uno, che quindi si dice a favore di un nuovo lockdown. “Serve continuita’ nelle misure: nella prima fase abbiamo fatto un lockdown per due mesi, e solo dopo abbiamo visto la catena contagionistica interrompersi e scendere”.

 

Ricciardi ha ricordato di aver “consigliato dei lockdown mirati, come Australia e Nuova Zelanda, che oggi festeggiano il natale con baci e abbracci a casa, normalmente. Col virus dobbiamo conviverci ma con 100/200 casi al giorno, tenendolo sotto controllo”.

 

Il 7 gennaio, data in cui termineranno queste restrizioni, la situazione sara’ diversa da quella attuale? “Nelle prossime settimane credo avremo una stabilizzazione e forse lieve aumento dei casi, per tutte le persone che si sono riversate nelle strade per gli acquisti natalizi”. Quanto al tipo di risposta da dare alla variante inglese del virus, Ricciardi ha spiegato che occorre “fare delle misure del controllo della mobilita’ piu’ continue e piu’ lunghe. La durata delle misure prese non e’ sufficiente, per questo periodo natalizio avrei adottato misure piu’ restrittive, come fatto ad esempio dall’Austria, che ha fatto un lockdown fino al 16 gennaio, per poi consentire l’uscita di casa solo dopo un tampone”.

 

Natale: le misure in vigore in Italia

 

Festivi in rosso

Sono complessivamente 10 i giorni in cui sarà estesa a tutta Italia la zona rossa: 24-25-26-27 e 31 dicembre, 1-2-3-5 e 6 gennaio. In tutto il paese valgono dunque le regole finora adottate nelle regioni rosse: sarà “vietato ogni spostamento in entrata e in uscita” sia tra le regioni sia tra comuni e all’interno degli stessi “salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. E’ sempre possibile rientrare alla propria abitazione o domicilio. Sono inoltre chiuse le attività commerciali al dettaglio – ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabacchi – e i bar, i ristoranti, le gelaterie, le pasticcerie e i pub, che possono effettuare solo la consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto. E’ invece consentito svolgere sia attività motoria, “individualmente” e “in prossimità della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione”, sia attività sportiva, ma anche questa solo in forma individuale ed “esclusivamente all’aperto”.

 

I 4 arancioni

ìL’Italia sarà invece tutta arancione nei giorni ‘lavorativi’ all’interno delle due settimane delle vacanze natalizie: il 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio. Rispetto alla zona rossa, due sono le differenze principali: sono aperti i negozi ed è sempre consentito lo spostamento all’interno del proprio comune di residenza. Il decreto introduce però una norma a favore dei piccoli comuni: sono infatti consentiti gli spostamenti dai paesi con una popolazione non superiore a 5mila abitanti per una distanza di massimo 30 chilometri “con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.

 

Cenone aperto a 2 non conviventi

Per tutto il periodo delle festività natalizie il governo ha però introdotto una deroga ai divieti, che sarà dunque valida sia nelle giornate in cui l’Italia sarà ‘rossa’ sia in quelle in cui sarà ‘arancione ed è quella per consentire comunque ai parenti più stretti di vedersi per il cenone “lo spostamento verso le abitazioni private – si legge nella bozza del decreto – è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

 

 

 

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