Inquinamento ambientale: nei guai maxi produttore di mozzarella di bufala

Alvignano. Questo pomeriggio, appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Pietramelara (CE), unitamente a militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Caserta, coadiuvati da tecnici dell’ARPAC — Dipartimento Provinciale di Caserta, hanno dato esecuzione all’Ordinanza di sequestro preventivo emessa, su richiesta di questa Procura della Repubblica, dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di: M.P. nato a Vico Equense (NA) Napoli il 27/11/1963, amministratore unico e legate rappresentante del Caseificio Ponticorvo s.r.l., con stabilimento in Alvignano.

 

Oggetto del sequestro è la condotta di scarico attraverso la quale i reflui derivanti dall’attività produttiva della society “Caseificio Ponticorvo S.r.l.” si immettono nel Rio Tella.

 

L’adozione di detto provvedimento si e resa necessaria in quanto M.P. è gravemente indiziato di aver dato luogo alla attivazione e mantenimento in funzione di uno scarico di acque reflue industriali in assenza di autorizzazione, non attivando la pompa di sollevamento presente nella vasca di raccolta delle acque reflue industriali provenienti dagli impianti di lavorazione dei prodotti caseari, per cui i reflui, attraverso un by-pass costituito dallo sfioratore di piena della vasca di raccolta, vengono immessi direttamente net limitrofo corso idrico Rio Tella senza alcun trattamento di depurazione, cagionando una compromissione ed un deterioramento significativo e misurabile delle acque fluenti del Rio Tella, immissario del Fiume Volturno.

 

L’indagine ha preso spunto da un’accertata compromissione ambientale delle acque del Rio Tella che, alla locality “Miglio 25”, del comune di Alvignano (CE), si sono presentate ai Carabinieri Forestale di colore biancastro con produzione di forti e nauseabonde maleodoranze. I militari risalendo a piedi il Rio Tella hanno individuato una condotta di scarico dalla quale fuoriuscivano le acque reflue di colore biancastro, dislocata in prossimità del predetto Caseificio Ponticorvo S.r.1.. Con l’ausilio dell’ARPAC e stata esperita una prova idraulica con tracciante tipo fluoresceina, comprovando la provenienza dello scarico stesso dallo stabilimento del Caseificio Ponticorvo S.r.l. attraverso un by-pass deputato a convogliare le acque reflue industriali provenienti dagli impianti di lavorazione dei prodotti caseari direttamente net Rio Tella, invece che nell’impianto di depurazione presente nello stabilimento.

 

La contestuale verifica documentale ha, peraltro, permesso di stabilire che l’autorizzazione allo scarico delle acque reflue provenienti dall’impianto di depurazione del caseificio Ponticorvo, era scaduta da diversi mesi. Nella stessa giornata sono stati spediti di campionamenti delle acque con rilevanti nel Rio Tella, a monte e a valle dello scarico di acque reflue del caseificio Ponticorvo, per verificare la loro eventuale compromissione.

 

I risultati analitici di detti campioni certificavano l’avvenuta compromissione e il  deterioramento significativo e misurabile delle acque del corso d’acqua Rio Tella pregiudicato dall’incremento di concentrazione di decine di migliaia di volte di tutti i parametri indicatori di inquinamento chimico, solidi sospesi totali Bod5, Cod grassi e oli, nonché di inquinamento microbiologico, Escherichia coli, a Valle dello scarico del collettore del bypass.
Tale ultimo accertamento ha permesso, quindi, di ipotizzare la sussistenza del diritto di inquinamento ambientale di cui all’articolo 452 bis CP oltre al reato di immissione di acque reflue, provenienti dalle lavorazioni casearie direttamente nel corso d’acqua Rio Tella la, senza preventiva depurazione con scarico senza autorizzazione. Questa Procura al fine di impedire il protrarsi delle suddette condotte illecite ha richiesto l’adozione dell’odierno  sequestro preventivo della condotta di scarico attraverso la quale i reflui derivanti dall’attività produttiva della società caseificio Ponticorvo srl venivano sversati direttamente nel Rio tella.

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