Home » Picco contagi, nel Casertano girano ambulanze senza infermieri. Caos pure per tamponi e dialisi
Picco contagi, nel Casertano girano ambulanze senza infermieri. Caos pure per tamponi e dialisi
CASERTA. “Un servizio oramai al collasso, serve un organismo paritetico Asl-sindacati per salvare l’emergenza a Caserta”. Lo afferma il presidente del Saues, sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria, Paolo Ficco, rinviando all’incontro di fine agosto tenuto presso l’Asl di Caserta per affrontare il nodo delle criticita’ del servizio di emergenza territoriale 118.
“Parliamo di temi prioritari, delle cause dei ritardi degli interventi sanitari dovuti a: trasporti secondari, trasporto dei pazienti dializzati presso altre strutture o altre Asl, effettuazione dei tamponi sul territorio. Ma parliamo anche delle ragioni dei tempi lunghi per le operazioni e i luoghi impropri per la sanificazione della ambulanze – spiega Ficco – o dell’interminabile permanenza delle stesse, pazienti a bordo, presso i Pronto Soccorso degli ospedali casertani, o anche delle ragioni delle dimissioni di diversi medici convenzionati neoassunti per l’alto rischio biologico e, soprattutto, per il sovraccarico di un lavoro per giunta gia’ mal remunerato e dell’intenzione di diversi medici di emergenza territoriale di passare ad altri servizi meno rischiosi e meglio retribuiti, di medici oggi persino costretti a lavorare con solo ausilio dell’autista per mancanza di infermieri oramai ammalati o della mancata redazione della graduatoria per l’assegnazione di incarichi a tempo determinato dei medici del servizio di emergenza territoriale”.
“Temi sui quali – rende noto il presidente del Saues – abbiamo chiesto responsabilmente la costituzione di un organismo paritetico delle attivita’ integrate di emergenza sanitaria (118 – PS), una tavolo tecnico intorno al quale far sedere tutti i soggetti in campo ed esperti della materia, per affrontare immediatamente e risolvere una ad una tutte le criticita’”.
“Il silenzio di queste settimane alle nostre ripetute sollecitazioni – conclude Ficco – e’ a dir poco preoccupante: non escludiamo, gia’ nelle prossime ore, il ricorso a tutte le iniziative possibili a tutela dei medici ma anche e soprattutto a salvaguardia della salute dei cittadini”.