Mini lockdown nel Casertano, svolta vicina dopo quasi 200 test effettuati

Mini lockdown nel Casertano, svolta vicina dopo quasi 200 test effettuati

Teano. Partito da un parroco 80enne, il contagio da Coronavirus nella frazione San Marco del comune di Teano, dichiarata zona arancione il 10 ottobre scorso dal sindaco Dino D’Andrea, aumenta, ma lentamente; sono due i residenti risultati positivi – un uomo e una bimba di quattro anni – dopo che sono stati effettuati 47 tamponi sulla popolazione del piccolo borgo (un’altra quindicina di tamponi e’ stata praticata sui residenti in altre zone). In totale, compreso il sacerdote, nella zona arancione i positivi sono tre, mentre nel resto della cittadina sono nove (12 complessivamente a Teano).

 

Quattro giorni dopo la decisione di chiudere parzialmente la frazione di San Marco – i negozi sono rimasti chiusi due giorni ed e’ stato vietato ai residenti contattati dall’Asl per i tamponi di lasciare la zona – il sindaco di Teano D’Andrea si dice parzialmente soddisfatto dell’andamento della curva dei contagi, anche se nell’intero comune “i casi sono raddoppiati in tre giorni, da sei a dodici”; domani comunque riaprira’ anche la scuola elementare nella frazione.

 

“La decisione di dichiarare San Marco zona arancione – dice D’Andrea all’Ansa – e’ stata presa come misura pre-contagio, ovvero per prevenire la diffusione del virus. Il parroco di San Marco risultato positivo, aveva visto nei giorni precedenti un’ottantina di persone, la maggiorparte delle quali residenti nella frazione; cosi’ ho creduto fosse meglio fermarci per poter fare le necessarie operazioni di screening. Oltre ai 60 tamponi effettuati, abbiamo eseguito anche 130 test rapidi. Continueremo cosi’, con chiusure relative a zone in cui dovessero presentarsi situazioni particolari di contagio”.

 

D’Andrea chiede poi di rafforzare il personale dei distretti territoriali delle Asl, che organizzano i team-Covid che dovrebbero assistenti i pazienti contagiati rimasti in quarantena a casa. “Il personale dei distretti sanitari sta affrontando un superlavoro – dice D’Andrea – bisogna aiutarli subito; si potrebbero usare i fondi in possesso degli Ambiti sociali per progetti di inclusione, attualmente fermi vista l’emergenza sanitaria, per creare un fondo-Covid, con cui l’Ambito potrebbe assumere medici e operatori da affiancare al personale dell’Asl”.

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