Sindaco a ‘casa’, la lettera di Gennaro Piscitelli sui ‘traditori’ e sullo stato del paese

Cervino. Dopo nemmeno 15 mesi di amministrazione Gennaro Red Piscitelli è stato spedito a casa da 5 consiglieri comunali della sua maggioranza, la minoranza ha solo completato l’opera accompagnandoli dal notaio e ottenendo l’obiettivo minimo stagionale.

Tra i promotori di questa azione l’ex vicesindaco Luigi Di Nuzzo, dal quale ci aspettiamo nelle prossime ore una presa di posizione.

 

 

Con una lettera aperta l’infermiere si rivolge alla cittadinanza illustrando le sue ragioni, facendo il punto di quanto è stato messo in campo e soprattutto stigmatizzando il tradimento della ‘maggioranza’ interna. Pochi giorni dopo ha dovuto salutare il suo amico fraterno Raffaele Perrotta che mancherà a tutti noi che lo abbiamo conosciuto.

Ecco la missiva a tutta Cervino del Red:

 

Anzitutto un grazie affettuoso per l’abbraccio collettivo che mi stringe da giorni. In tanti mi chiedete con i vostri messaggi e attestati di affetto, perché si sia arrivati ad interrompere dopo 15 mesi l’esperienza amministrativa che mi vedeva alla guida del paese. Non spetta a me rispondere a questo interrogativo.

 

Non c’è stato confronto pubblico

 

Ciò che posso dirvi, certamente, è che avrei preferito un confronto in Consiglio comunale, che è la sede pubblica e trasparente per i chiarimenti e anche per gli scontri. Chi si proclama “maggioranza interna” non scappa dal notaio, ma sceglie la democratica affermazione in Consiglio delle proprie posizioni. Eppure, ho imparato in queste ore che il dissenso può manifestarsi anche in maniera subdola, con i silenzi, con i confronti mancati: nessuna risposta ai messaggi e alle telefonate, nessuna presenza in Comune, nessun cenno a voler discutere di alcunché.

 

Ogni mio tentativo di confronto ha trovato un muro di gomma in un provocatorio immobilismo. Ci ho provato fino a domenica sera, quando ho invitato tutti i miei consiglieri di maggioranza ad un confronto franco e completo. Doveva essere la sede per verificare assieme se e come proseguire insieme. I tre dissidenti ed una consigliera hanno disertato. Senza spiegazioni, anche qui senza alcuna volontà di lavorare a decisioni condivise.

 

Pretese indicibili

 

Le loro pretese erano forse talmente indicibili da non poter essere manifestate né in una sede pubblica come un Consiglio comunale e nemmeno in una riunione o un confronto politico? La Politica con la P maiuscola per essere tale, deve essere trasparente, legale, nell’interesse pubblico esclusivo. Nel bilancio approvato sono tracciate le scelte della mia amministrazione: le opere pubbliche per accrescere servizi e infrastrutture, il potenziamento degli uffici e dell’organizzazione interna per garantire il buon funzionamento dell’ente, una azione di risanamento delle finanze anche dando una accelerata sulla lotta all’evasione.

 

La programmazione avviata

 

Ora quello che nel bilancio avevamo programmato, dovevamo realizzarlo. Chi ha tradito, ha tradito non una persona ma un progetto politico di crescita del paese. Altre scelte ci attendevano con urgenza, a cominciare dalla individuazione della sede per la nuova casa comunale. Sul punto, come su altri, non ho accettato soluzioni precostituite, ma ho chiesto agli uffici un percorso di trasparenza e partecipazione. Nelle prossime settimane avremmo dovuto occuparci dei progetti per il reddito di cittadinanza, portare avanti il grande lavoro avviato con le borgate interrotto solo a causa del Covid; stanno già completandosi i lavori per la videosorveglianza, che era un nostro grande obiettivo, e per la fine dell’anno dovrebbero concludersi anche quelli per l’efficientamento scolastico.

 

La scuola

 

A proposito di scuola, lasciatemi sottolineare la soddisfazione di aver visto partire puntuale la scuola, nonostante una emergenza nazionale: è stato faticoso, vi ho chiesto pazienza, ma ce l’abbiamo fatta. A breve, poi, ci sarà il wifi su tutto il territorio comunale. Dopo i nonni vigili, stavamo avviando anche il gruppo di Protezione civile per aumentare la sicurezza e alimentare lo spirito di comunità.

 

Le interferenze esterne ed il paese che lascio

 

Nonostante i continui tentativi di interferenze esterne, ecco: questo è quello che consegno al paese dopo 15 mesi di lavoro. Per questo ringrazio certamente i Responsabili e i dipendenti che hanno dato tutti sempre il massimo, anche nella oggettiva carenza di personale, e le dottoresse Masella e Palermo che come segretarie comunali non mi hanno mai fatto mancare collaborazione e supporto. Chiedo scusa invece al paese se non ho saputo valutare tutti i componenti della squadra che ho accettato di guidare. Ho provato a tenere assieme sensibilità diverse, avendo come barra dritta la mia onestà intellettuale e il benessere collettivo respingendo ogni tentativo di determinare in altre sedi e con altri scopi le scelte dell’amministrazione.

 

Chi pensava che si potesse andare oltre il solco della ragionevolezza e della legittimità delle scelte, ha dovuto prendere strade diverse. Ma ci saranno ovviamente ulteriori occasioni per dire meglio e di più. Ora tutte le scelte sono abdicate, ancora una volta, ai poteri commissariali. Al dott. Italiano il mio più sincero augurio di buon lavoro. Il mio impegno personale e politico, sempre e comunque, fuori e dentro la casa comunale continua. Con la faccia, con il cuore e con l’onestà intellettuale che i cittadini mi riconoscono.

 

Gennaro Piscitelli

 

Non poteva mancare una stoccata al geometra Enzo Pascarella, di fatto colui che ha messo Gennaro Piscitelli su quello scranno e che dopo 15 mesi ne ha decretato il capolinea.

Difficilmente l’infermiere potrà ritentare una scalata alla vetta, ma ai posteri potrà raccontare di essere stato sindaco e di aver indossato la fascia tricolore, iscrivendosi al libro d’oro della cittadina.

Si parla già di possibili papabili, sulla sponda opposta vorrebbe giocarsi le sue carte Biagio Bias Di Nuzzo, un altro infermiere, il più votato dell’ultimo quindicennio.

Per Cervino servono urgentemente stabilità, forze fresche e nuove che possano contribuire ad un radicale cambio della classe dirigente, che si vada oltre le solite lobbies.

C’è bisogno di un sindaco preparato che si porga a muso duro con tutte le componenti della macchina amministrativa, una persona integerrima, un uomo impavido e ligio alle leggi capace di non abbassare mai il capo di fronte all’espertone, al tecnico esterno, al tecnico interno e ai soliti grandi elettori che bene farebbero a starsene da parte.

Cervino ai cervinesi e ai messercolesi di buona volontà.

 

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