Fornitori sprovvisti, Morgillo si lamenta e la droga arriva subito. Le intercettazioni in attesa degli interrogatori
SAN FELICE A CANCELLO. Doveva essere un cliente importante Gennaro Morgillo, se è vero, come certificato dalle intercettazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare, che i Raiola, i fornitori designati, si adoperano subito per accontenarlo.
Avviene nel dicembre 2016 quando gli investigatori captano un dialogo tra Giuseppe Raiola e lo stesso Morgillo. Sulla scorta delle intercettazioni si capisce che Morgillo ha fatto a Raiola un ordinativo di stupefacente e che il sodale sta lavorando.
Sopraggiungono però dei problemi perchè, dopo pochi minuti, il fratello Gennaro chiama Morgillo per informarlo che la droga non è disponibile: “questo cornuto mo non li tiene” alludendo al fatto che il fornitore ne è al momento sprovvisto.
Non mancano le rimostranze di Morgillo che si lamenta che tale situazione mette in seria difficoltà col suo cliente: “mo coi compagni che mi hanno chiamato come devo fare?”. Gennaro Raiola lo rassicura che l’indomani “lo riempirà”. Il giorno successivo Giuseppe Raiola contatta Morgillo per dargli conferma che il fratello Gennaro sta andando a casa sua col carico “Già sta tutto armato”
Appresa la notizia Morgillo comunica all’interlocutore che farà trovare sul posto i suoi ragazzi ma Raiola pretende che alla consegna si faccia trovare lui non avendo fiducia di altre persone. Morgillo a quel punto si adegua.
Domani intanto partiranno gli interrogatori di garanzia: Morgillo sarà sentito a Secondigliano, dove è recluso; i due fratelli Raiola a Poggioreale, mentre Mario Romano e Belotti saranno davanti al gip in quanto ristretti ai domiciliari. Nel collegio difensivo gli avvocati Igino Nuzzo, Giuseppe Stellato e Antonio Cavallo.