Giro di usura tra commercianti, requisitoria per 9: chieste 5 condanne
MADDALONI. A ormai sette anni dal blitz sta per giungere finalmente all’epilogo il processo di primo grado per il giro di usura scoperto a Maddaloni e che aveva come vittima il titolare di una ricevitoria cittadina.
Il pubblico ministero ha chiesto per i 9 imputati in totale 5 condanne e 4 assoluzioni: invocati 4 anni e 2 mesi per il gioielliere Tommaso Giglio; 2 anni e 8 mesi per Giuseppe Fedele, Lorenzo Vinciguerra e Michele Cioffi; 2 anni e un mese per Luigi Marciano. Invocata l’assoluzione per Francesco Carfora, Costanza Orso, Antonio Avenia e Gaetano Galbiati.
I reati contestati agli indagali, al momento dei primi fermi, furono quelli di concorso in usura aggravata, concorso in estorsione aggravata ed altri fatti illeciti collegati, tra cui lesioni personali e furto aggravato. L’indagine penale ha avuto origine dalla di denuncia sporta in data 2 ottobre 2012 dalla titolare di una ricevitoria di Maddaloni la quale rappresentava dì essere sottoposta ad usura ad opera di alcuni commercianti della zona.
Secondo la denuncia, la donna per far fronte ad una crisi di liquidità insorta nella metà dell’anno 2011 era stata costretta a richiedere un iniziale prestito a Giuseppe Fedele, il quale si offriva di anticipare a titolo oneroso l’ammontare delle vincite superiori all’importo di Euro 2.200, fino al quale è consentita la riscossione presso la ricevitoria. La prima elargizione ammontava ad euro 3.000 con pagamento di interessi pari ad euro 300 con cadenza settimanale.
Secondo la donna il prestito progressivamente raggiungeva l’importo complessivo di 42.500 euro circa per solo capitale, con corresponsione di euro 23.000,00 a titolo di interessi nell’arco di soli sei mesi durante i quali la vittima versava all’usuraio la somma complessiva di circa 65.000,00 euro.
L’impossibilità di far fronte alle successive restituzioni induceva la donna a riccorrere a distinti ed ulteriori rapporti di prestito di fronte alla necessità inevitabile di corrispondere rate in restituzione- maggiorate nell’arco di un solo semestre di interessi elevati (superiori al 100% rispetto al solo capitale)- contratti con la ricezione del primo prestito, così da innescare un meccanismo a catena che coinvolgeva distinti ”creditori”.