Corse dei cani, il 20% delle puntate ai Casalesi: “Ecco chi raccoglieva soldi delle scommesse in bar e sale”

 

Corse dei cani, il 20% delle puntate ai Casalesi: “Ecco chi raccoglieva soldi delle scommesse in bar e sale”

 

CASAL DI PRINCIPE/SAN CIPRIANO D’AVERSA. Francesco Caterino, figlio di Peppinotto, non è solo un personaggio chiave nell’affare dello spaccio. Dal 2012, per investitura di Carminotto Schiavone, figlio di Sandokan, Caterino junior si sarebbe occupato – secondo il pentito Umberto Venosa – del settore delle scommesse online e in particolare dell’imposizione delle macchinette relative alle corse virtuali dei cani.

Così Umberto Venosa svelò nel 2014 l’affare ai magistrati: “Salvatore il nipote del fuggiasco commetteva estorsioni su Casal di Principe riscuotendo i soldi provento della distribuzione delle slot da parte del clan anche dopo il mio arresto così come riferitomi da Romolo Corvino. In quattro, compreso Francesco Caterino, figlio di Peppinotto si occupavano dell’imposizione sui Comuni di Lusciano, Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa ed altri comuni nell’anno 2012.Le prime macchinette appartenevano a un imprenditore di Casoria il quale in cambio della garanzia di un regime di monopolio da parte del clan dava una somma mensile. Successivamente dopo un litigio e dopo l’arresto di Caterino si accordarono con due fratelli per l’imposizione in regime di monopolio dei Racing Dog, ovvero macchinette per le corse dei cani virtuali in cambio di versamenti di somme pari al 20% dell’incasso nelle casse del clan “

“Preciso che proprio Salvatore o fuggiasco e Vincenzo o piattaro si occupavano della raccolta de soldi derivanti dalle scommesse presso bar e agenzie dove erano installate le apparecchiature ma non lo fecero e quindi si rivolsero a me per garantirgli il monopolio.

Francesco Caterino era stato delegato da Carmine Schiavone in persona di curare l’attività di imposizione nel settore dei giochi online, delle slot e dei racing dog. Tuttavia gli stessi non portavano alle casse del clan gli introiti nè davano ai gestori le somme spettanti e quindi furono estromessi dal giro.”

 

Tutte le persone citate nel verbale, contenuto all’interno dell’ordinanza notificata pochi giorni fa a 17 persone, sono da ritenersi estranee all’inchiesta, ad eccezione di Caterino.

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