Appalti e clan, libero anche l’altro imprenditore arrestato

 

Appalti e clan, libero anche l’altro imprenditore arrestato

CASAL DI PRINCIPE/SAN CIPRIANO D’AVERSAS. Dopo Pezzella è il turno di Iorio. Torna libero anche l’altro imprenditore arrestato due settimane fa dai Ros nell’inchiesta su appalti e ditte del clan dei Casalesi . Il Riesame ha infatti revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari anche nei confronti di Tullio Iorio, così come aveva fatto poche ore prima il costruttore Raffaele Pezzella.

 

I giudici hanno ritenuto non necessaria la misura cautelare nonostante l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica, per aver favorito le famiglie Schiavone e Russo. Sia Iorio che Pezzella attenderanno da liberi l’esito dell’indagine.

L’inchiesta

Le indagini sono state realizzate dai carabinieri del Ros con il coordinamento della Dda di Napoli, e rappresentano un approfondimento dell’inchiesta “Medea” sulle infiltrazioni dei Casalesi negli appalti pubblici (indagine giunta a sentenza in appello con pesanti condanne per i principali imputati); i carabinieri del Ros hanno scoperto che i due costruttori sarebbero stati i referenti delle famiglie Russo e Schiavone, riuscendo, grazie all’appoggio delle cosche, ad ottenere l’affidamento di gare di appalto per la realizzazione e la manutenzione di opere commissionate dalla Amministrazione Provinciale di Caserta.

 

Una volta aggiudicatisi i lavori, i due imprenditori hanno stabilmente versato somme di danaro contante corrispondente al 10% dell’importo di assegnazione dell’appalto ai clan, che gli garantivano la regolare e tranquilla esecuzione delle attivita’ lavorative. Le famiglie Russo e Schiavone, e’ emerso, si erano accordate con le altre famiglie della “federazione” casalese, ovvero i Bidognetti, gli Zagaria e la famiglia Iovine, per fare in modo che Iorio e Pezzella si aggiudicassero gli appalti in tranquillita’.

 

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